L'app Immuni cambia già: si baserà sul modello di Apple e Google per garantire la privacy

L'app Immuni cambia già: si baserà sul modello di Apple e Google per garantire la privacy
INFORMAZIONI SCHEDA
di

Nemmeno il tempo di arrivare nei negozi di applicazioni, che l'app Immuni per il contact tracing già cambia. Secondo quanto appreso da Il Sole 24 Ore, infatti, il Governo avrebbe "ceduto" alle richieste ed avrebbe scelto di seguire il modello di Google ed Apple, allo scopo di proteggere la privacy degli utenti.

Le motivazioni che hanno spinto i tecnici a prendere la decisione non sarebbero solo legate alla riservatezza, ma anche al funzionamento di Immuni.

Cosa cambierà, in sostanza per gli utenti?

La beta di Immuni, già in fase di test, attualmente si basa sul modello "centralizzato" che prevede la creazione dei codici (che serviranno per rintracciare i contatti nel caso in cui un utente dovesse risultare positivo al Coronavirus) da parte del server, che quindi conterrebbe tutti i dati ed anche le chiavi per decifrarli.

Il sistema di Google ed Apple invece prevede la generazione di tali codici da parte degli smartphone, per poi caricarli su un server solo in caso di contatto stretto con un malato. In questo modo, gli utenti riceveranno una notifica contenente tutte le istruzioni su cosa fare per proteggersi e come inviare i dati (Il Sole 24 Ore ipotizza un messaggio del tipo "sei stato vicino a un contagiato da covid-19 per un tempo e una distanza sufficienti dal permettere l'infezione").

Le modifiche apportate, che dovrebbero diventare operative nella versione in fase di lancio a Maggio, renderanno Immuni in linea con il sistema di Apple e Google.

Ricordiamo che l'installazione non sarà obbligatoria e l'app Immuni non localizzerà gli utenti tramite GPS ma tramite Bluetooth LE.