Da Apple ad Amazon, Big Tech per il diritto all'aborto in USA: pagheranno le trasferte

Da Apple ad Amazon, Big Tech per il diritto all'aborto in USA: pagheranno le trasferte
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Mentre al Congresso USA si discute di criptovalute, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha, di fatto, cancellato il diritto costituzionale all'aborto sancito dal 1973 dalla storica sentenza "Roe contro Wade".

La decisione non elimina questo diritto nel Paese, ma sancisce che saranno i singoli Stati a decidere in merito a questa possibilità, senza supervisione federale. Sono diversi gli Stati che si stanno incamminando verso l'abolizione di questo diritto e, secondo quanto riportato da CNET, già otto hanno reso effettiva questa discrezionalità.

Una decisione per certi versi storica, destinata a lasciare strascichi nel tessuto sociale americano per decenni. Tuttavia, sono davvero tantissime le realtà statunitensi che hanno deciso di farsi avanti nel merito della discussione. Da Apple a Google, il settore Big Tech si è alzato in piedi per ribadire il suo fermo appoggio al diritto all'aborto, al punto che molte di queste aziende hanno già annunciato che provvederanno a coprire interamente o parzialmente il costo delle trasferte alle dipendenti che desiderassero avvalersi di questo diritto. Non mancano, oltretutto, manifestazioni di contrarietà e disappunto, come quella condivisa dal team di box, il noto servizio di file sharing.

Allo stato attuale, già Amazon, Apple, box, Bungie, Disney, Google, Match Group, Meta, Microsoft, Starbucks, Uber, Yelp e tanti altri ancora si sono espressi in merito alla questione e gran parte di questi provvederà a coprire le suddette spese per garantire il diritto all'aborto a chi ne avesse bisogno.