Apple: anche la Cina è interessata ai codici cifrati degli iPhone, ma la risposta è negativa

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A poche settimane dall'archiviazione del caso di San Bernardino, che ha fatto seguito ad una lunga battaglia legale tra Apple e l'FBI, arriva una nuova grana per il colosso di Cupertino, come ammesso proprio dal consulente legale della società Bruce Sewell.

Sewell, nel corso di un'audizione presso la Commissione per l'Energia ed il Commercio, ha rivelato che negli ultimi due anni, almeno altrettante volte, la Cina ha chiesto al produttore di smartphone il codice sorgente di iOS, il sistema operativo in uso su iPhone ed iPad. In entrambi i casi, ovviamente, la risposta è stata negativa in quanto la consegna di tale codice avrebbe permesso agli ingegneri di sviluppare un backdoor in grado di permettere loro di sbloccare i dispositivi.
Sewell è anche tornato sulla questione del backdoor, su cui abbiamo a lungo parlato su queste pagine durante le udienze riguardanti l'iPhone 5c di Syed Farook. Il dirigente ha affermato che lo sviluppo di un backdoor creerebbe problemi per tutti gli utenti Apple, e la società non intende fare alcun passo indietro sulla questione.