Apple, inizia la fase di transizione fra smart working e lavoro in presenza

Apple, inizia la fase di transizione fra smart working e lavoro in presenza
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Sin dagli inizi della pandemia, Apple si è distinta per un approccio sempre cauto e quanto più vicino ai consigli della comunità scientifica. Fra i tanti esempi, la decisione di mantenere l'obbligo di mascherina negli Apple Store nonostante la fine dei divieti negli USA.

Come migliaia di altre società, anche Apple ha cercato di remotizzare il lavoro di gran parte dei propri dipendenti per consentire di espletare il proprio ruolo in azienda in tutta sicurezza. Già a marzo però Tim Cook affermò che non vedeva l'ora di tornare a lavorare in sede e incontrare i propri dipendenti, mentre la stessa Apple ha sempre fatto della collaborazione e del contatto interumano uno dei punti di cardine della propria filosofia aziendale, andando poi a sviluppare realtà come il nuovo Apple Campus.

In una nota inviata ai propri dipendenti, il CEO di Apple ha quindi annunciato che "Per tutto ciò che siamo stati in grado di ottenere mentre molti di noi sono stati separati, la verità è che mancava qualcosa di essenziale nell'ultimo anno: l'un l'altro. [...] La videoconferenza ha ridotto la distanza tra di noi, certo, ma ci sono cose che semplicemente non si possono replicare".

Gran parte dei dipendenti verrà invitata a tornare a lavorare in sede per tre giorni alla settimana a partire da settembre, con possibilità di continuare con lo smart working per i restanti giorni. Verrà inoltre data la possibilità di lavorare in remoto per un massimo di due settimane complete all'anno, ma solo salvo approvazione.

Una buona notizia per i molti dipendenti che anelavano di tornare ad assaporare un briciolo di normalità. Tim Cook conclude poi ribadendo di "non essere il solo a sentire la mancanza del ronzio dell'attività, l'energia, la creatività e la collaborazione dei nostri incontri di persona e il senso di comunità che abbiamo costruito tutti insieme".