Apple, non solo Musk e Zuckerberg: anche Coinbase critica la "tassa" sugli acquisti in-app

Apple, non solo Musk e Zuckerberg: anche Coinbase critica la 'tassa' sugli acquisti in-app
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Negli scorsi giorni, Elon Musk ha innescato una guerra con Apple, lamentandosi in particolare del fatto che l'azienda potrebbe rimuovere Twitter da un momento all'altro dal proprio App Store e, soprattutto, del 30% di commissioni richiesto da Cupertino per chiunque effettua un pagamento su un'app per iPhone e iPad.

Mentre Elon Musk ha fatto pace con Tim Cook proprio poche ore fa, visitando il quartier generale di Apple in California, altri dirigenti di grandi aziende nel settore dell'informatica e della tecnologia hanno spalleggiato le dichiarazioni del CEO di Twitter, specie per quanto riguarda la questione delle enormi percentuali richieste da Apple su ogni acquisto in-app su iOS.

Tra questi dirigenti d'azienda troviamo il CEO di Meta Mark Zuckerberg, per esempio. Oggi, però, anche Coinbase si unisce alla schiera di critici di Apple. Con un tweet pubblicato poche ore fa sui social, infatti, Coinbase ha spiegato che "potresti aver notato che non puoi più inviare NFT su un Wallet Coinbase su iOS. Ciò dipende dal fatto che Apple ha bloccato l'ultima release della nostra app finché non disabilitiamo la funzione".

Coinbase ha poi continuato spiegando che "il problema, oer Apple, è che le gas fees necessarie all'invio degli NFT devono essere pagate tramite il suo sistema di acquisti in-app, così da poter raccogliere il 30% delle commissioni su quelle gas fees". Infine, la compagnia ha aggiunto che "per tutti coloro che capiscono come gli NFT e la blockchain funzionano, ciò è chiaramente impossibile. Il sistema proprietario di pagamenti in-app di Apple non supporta le criptovalute, perciò non potremmo adeguarci alle richieste anche se volessimo farlo".

Il problema di far pagare le gas fees tramite i sistemi in-app di Apple è scomponibile in molteplici fattori: il primo, ovviamente, è che le gas fees si pagano in token ETH, e non certo in Euro o Dollari, ma tali token non sono supportati dai sistemi di pagamento di Cupertino. Il secondo è che le gas fees variano di secondo in secondo, a seconda del congestionamento della blockchain e del prezzo di Ethereum.

Il terzo, invece, è che tali "tasse" sui trasferimenti in Ethereum non vanno a chi riceve l'NFT o a Coinbase, ma sono redistribuite tra i validatori della blockchain, per permettere l'esecuzione della procedura stessa: se Apple dovesse richiederne il 30%, dunque, i trasferimenti diventerebbero semplicemente troppo poco vantaggiosi per essere effettuati.