Apple risponde alle accuse di frode fiscale

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La notizia di un'indagine in corso su una presunta frode fiscale da parte di Apple in Italia è stata diffusa ieri su tutti i principali media di tecnologia e non. Pronta è arrivata la risposta di Cupertino, che ha confermato l'attività investigativa nei propri confronti e, contemporaneamente, ha respinto ogni accusa:"Apple", ha detto in una dichiarazione scritta, consegnata ai giornali americani, la portavoce Kristin Huguet, "paga ogni singolo dollaro o euro che deve in tasse e siamo costantemente oggetto di verifiche da parte dei governi dei paesi dove operiamo". L'azienda californiana aveva già incontrato problemi del genere, ma meno gravi visto che non si cadeva in reati penali, negli USA. Fu lo stesso Tim Cook ha difendere la compagnia davanti al senato a stelle e strisce, cercando di spiegare al meglio il complesso intreccio attuato da moltissime aziende per eludere il pagamento delle tasse al governo, in maniera "legale".

Nel nostro paese l'inchiesta è partita per iniziativa del pubblico ministero Scudieri che si sarebbe avvalso dell'attività della direzione regionale lombarda dell'Agenzia delle Dogane. Apple sostiene di aver completamente fiducia nell'operato dei magistrati dicendosi convinta che l'inchiesta si concluderà scagionandola totalmente anche perché "il governo italiano aveva già svolto delle indagini su Apple Italia nel 2007, 2008 e 2009, confermando che siamo totalmente nella legalità e nel rispetto delle regole fissate dall'Organization for Economic Cooperation and Development". La Mela, come sappiamo, versa annualmente ingenti somme di tasse all'erario, ma si pensa che il tutto sia comunque molto modesto se confrontato con l'imponente giro di affari che Cupertino ha nel nostro paese.