Approvato un nuovo trattamento per un tumore raro: La ricerca non si ferma mai

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Il Sarcoma alveolare dei tessuti molli è una rara patologia che finora non aveva un trattamento specifico. Grazie all'approvazione di un nuovo farmaco, che potrebbe avere un grande impatto terapeutico, giovani ed adulti hanno adesso un'arma in più per combattere contro questo tipo di tumore. La ricerca, fortunatamente, non si ferma mai.

La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha infatti approvato il farmaco immunoterapico atezolizumab (Tecentriq) per l'uso in pazienti con sarcoma alveolare delle parti molli (o ASPS), soprattutto in quelli in uno stadio avanzato della malattia, in cui si è diffuso ad altre parti del corpo o che non può essere rimosso chirurgicamente.

La dott.ssa Alice Chen, del Developmental Therapeutics Clinic presso il National Cancer Institute's (NCI) Division of Cancer Treatment and Diagnosis (DCTD) degli Stati Uniti, ha affermato entusiasta: "Questa approvazione avrà un enorme impatto terapeutico verso una malattia rara che è stata particolarmente difficile da trattare finora".

Questo particolare tipo di cancro inizia nel tessuto molle, quella componente del corpo che collega e circonda gli organi e gli altri tessuti. La sua diffusione è lenta ma inesorabile, infatti, è spesso mortale una volta che si è propagata nel resto dell'organismo. La chemioterapia, purtroppo, non funziona ed i nuovi trattamenti mirati, compresi i farmaci chiamati inibitori della tirosin-chinasi, non hanno mai avuto un'efficacia duratura.

Ecco quindi l'importanza dell'approvazione di un nuovo farmaco. "Questa è una pietra miliare importante per la comunità dei pazienti affetti da ASPS e per la ricerca sui tumori rari in generale", ha affermato il leader dello studio, il dott. Elad Sharon.

Il direttore del DCTD, il dott. James Doroshow, che ha seguito il 40% dei pazienti soggetti allo studio sul nuovo trattamento, ha spiegato: "La nostra capacità di portare pazienti da tutto il mondo è stata un fattore chiave nella capacità di condurre la ricerca".

Circa un terzo dei pazienti ha risposto al trattamento con un certo grado di riduzione del tumore, mentre la maggior parte degli altri soggetti al nuovo farmaco ha comunque manifestato una stabilizzazione della malattia.

I team di ricerca stanno quindi conducendo ulteriori studi con l'atezolizumab in pazienti affetti da ASPS, focalizzando l'attenzione nella somministrazione del farmaco in combinazione con altre terapie, per potenziare maggiormente gli effetti positivi.

Rimanendo in tema, uno studio dello scorso marzo 2022 ha ipotizzato l'utilizzo di micro dispositivi di DNA contro il cancro.

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