ARM ce l'ha fatta: ecco PlasticARM, il chip sviluppato su plastica

ARM ce l'ha fatta: ecco PlasticARM, il chip sviluppato su plastica
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Base solida della stragrande maggioranza dei dispositivi mobili e non, l'architettura progettata da ARM è stata adottata da tantissimi chipmaker in tutto il mondo. Giusto di recente NVIDIA è riuscita a implementare ancheil Ray Tracing e le tecnologie RTX nei suoi chip ARM.

La notizia di oggi però si discosta concettualmente da tutto ciò a cui siamo stati abituati finora. Dopo anni di sviluppo, l'ultima barriera verso i dispositivi completamente flessibili potrebbe essere stata definitivamente abbattuta.

L'azienda ha infatti prodotto un nuovo paper, disponibile su Nature, in cui viene illustrato il nuovo design che le ha consentito di sviluppare il chip PlasticARM. Certamente non un mostro di potenza ma un promettente inizio per questa nuova tecnologia. Siamo infatti di fronte a una CPU Cortex-MO a 32 bit, con una ROM di appena 456 byte e 128 byte di RAM.

Come suggerisce la fonte, questa frontiera apre a nuovi scenari e infinite possibilità. Naturalmente quando le tecniche saranno sufficientemente avanzate da permettere di raggiungere prestazioni discrete per l'utilizzo, ad esempio, su smartwatch con SoC integrato nel cinturino, risparmiando volume nella cassa e permettendo di ottenere dispositivi wearable ancora più compatti.

Secondo quanto emerso, gli obiettivi di ARM andrebbero persino al di là dell'utilizzo nell'elettronica di consumo. La compagnia immagina di poter inserire chip PlasticARM all'interno degli imballaggi per alimenti o addirittura nelle bottiglie di profumo. Fra le possibilità al vaglio, anche quella di riuscire a sviluppare chip su bendaggi medici, per consentire il monitoraggio dei pazienti da remoto.

Nel frattempo ricordiamo che nonostante la forte opposizione di organismi governativi e non, NVIDIA dovrebbe ultimare l'acquisizione di ARM molto presto.

ARM ce l'ha fatta: ecco PlasticARM, il chip sviluppato su plastica