Un'armatura a protezione del mondo? Non proprio, ma quasi...

Un'armatura a protezione del mondo? Non proprio, ma quasi...
INFORMAZIONI SCHEDA
di

La nostra Terra, con i suoi ecosistemi e le attività umane, è sempre più spesso minacciata da un'ampia gamma di pericoli, che incombono sulle infrastrutture, sui sistemi spaziali e sulla vita in generale: attività solare, terremoti, squilibri climatici, cambiamenti geomagnetici, fluttuazioni del circuito elettrico globale sono solo alcuni esempi.

Questi pericoli lasciano però impronte caratteristiche e distinguibili su uno strato unico del geospazio: la ionosfera terrestre. Al suo interno infatti, il plasma della nostra atmosfera ed il campo geomagnetico sono fortemente accoppiati tramite complesse interazioni elettrodinamiche, che la tengono permanentemente unita alle regioni situate sopra e sotto di essa.

Dal basso, i terremoti, la variabilità dell'irraggiamento solare, i sistemi meteorologici e le emissioni di gas serra generano la propagazione di disturbi mediati da onde atmosferiche, dall'accoppiamento elettrodinamico e dalla radiazione elettromagnetica.

Dall'alto poi, sono l'attività solare e le perturbazioni spaziali interplanetarie a produrre eventi meteorologici spaziali capaci di influenzare la magnetosfera terrestre e la ionosfera. Inoltre, anche i cambiamenti secolari del campo geomagnetico e le variazioni transitorie nel circuito elettrico atmosferico globale la influenzano attivamente.

Tenendo quindi conto di queste informazioni, un team internazionale di scienziati ha proposto, in un articolo pubblicato su Science China Earth Sciences, l'implementazione di una rete globale di strumenti che osservino la ionosfera con delle tecniche specifiche atte a monitorare, mitigare e possibilmente prevedere tutti i rischi correlati.

Il modello preferibile per la riuscita di un tale sistema di osservazione globale sarebbe un insieme di due "anelli tecnologici" che lavorino in contemporanea, con il dispiegamento degli strumenti prioritari lungo diversi meridiani che monitoreranno in modo ottimale le variazioni di latitudine geografiche e geomagnetiche, oltre all'attività sismica lungo la cintura del fuoco circum-pacifica.

Saranno inoltre in grado di catturare sia le variazioni di longitudine indotte dai contrasti terra-oceano che le regioni di massima attività temporalesca in Africa centrale, utilizzando inoltre strumenti avanzati di intelligenza artificiale per rilevare le firme caratteristiche dei disturbi geospaziali.

Lo sviluppo di questa rete è l'obiettivo della Fase I dell'International Meridian Circle Project (IMCP), un ambizioso progetto internazionale guidato dall'Accademia Cinese delle Scienze. Durante questo lavoro, verrà assimilato un enorme volume di dati, prodotti da diversi tipi di strumenti (radio, ottico e geofisico), così da essere in grado di produrre un'immagine dinamica globale dei parametri chiave della ionosfera.

Purtroppo il nostro amato pianeta non è indistruttibile, ed il riscaldamento globale è una delle piaghe più temibili che lo affliggono nel nostro tempo, ma grazie al progresso scientifico ed agli innumerevoli studi in merito una soluzione è possibile. I primi modelli sul cambiamento climatico erano incredibilmente precisi, a dimostrazione del fatto che abbiamo tutte le conoscenze per poter trovare una soluzione a riguardo, come utilizzare alberi geneticamente modificati per combattere il cambiamento climatico.

Un'armatura a protezione del mondo? Non proprio, ma quasi...