Arrivano i robot, 210 milioni di posti di lavoro a rischio automatizzazione entro il 2030

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L'OECD ha elaborato un report sull'effetto della robotizzazione sul mercato del lavoro globale. I risultati sono disarmanti. Secondo lo studio quasi il 50% dei lavoratori saranno rimpiazzati da macchine entro i prossimi due decenni.

Per il suo studio, come apprendiamo da The Economist, l'OECD avrebbe rielaborato una tecnica di analisi già usata dagli studiosi di Oxford Carl Benedikt Frey e Michael Osborne che, ironia della sorte, farebbe affidamento su degli algoritmi basati su machine learning. Lo studio utilizzato dai due risale al 2013 ed è arrivato alla conclusione che sarebbero i 47% dei lavoratori -presi da una lista di 702 mestieri esaminati- ad essere a rischio robot. Dove, chiaramente, con rischio robot si intende soggetti a probabile automatizzazione prodotta mediante l'utilizzo di macchinari autonomi o algoritmi.

Infatti, se ci si aspetta normalmente che siano solo i lavori più meccanici a poter essere agilmente rivoluzionati grazie alle macchine, in realtà non è così. Dovrebbero iniziare a preoccuparsi anche i così detti colletti bianchi, specie se del settore legale e finanziario. Gli algoritmi potrebbero -e in parte è già così- venire usati massicciamente in tutti i settori in cui è necessaria una efficace analisi dei dati. Si pensi al mercato azionario, agli istituti di credito o alle agenzie assicurative chiamate a decidere, rispettivamente, se concedere un prestito o a che cifra fissare il premio assicurativo dei propri clienti.

Lo studio dell'OECD non si discosta molto da quello condotto da Frey e Osborne -né, a dirla tutta, da molti altri già riportati sulle pagine di questo sito- e ipotizza che ci siano un 14% di posti di lavoro diffusi in oltre 32 Paesi soggetti ad un rischio automatizzazione già nei prossimi 20 anni superiore al 70%. E, quindi, un restante 32% di lavori che hanno una probabilità compresa tra il 50% e il 70% di venire svolti da macchine, algoritmi e robot.

In sostanza stiamo parlando di 210 milioni di posti di lavoro.