Assistente Google nel mirino dell'Antitrust europeo per presunto monopolio forzato

Assistente Google nel mirino dell'Antitrust europeo per presunto monopolio forzato
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Google continua a essere nel mirino dei governi e organi Antitrust di tutto il mondo: oltre al ciclone sudcoreano sui pagamenti nel Play Store, che coinvolge in realtà anche l’App Store della rivale Apple, ora c’è anche l’Unione Europea ad avviare un’indagine antitrust riguardante Google Assistant e presunte pratiche anticoncorrenziali.

Secondo quanto riportato da MLex e ripreso dall’agenzia di stampa Reuters, la Commissione europea avrebbe avviato questa indagine in merito al possibile monopolio di Google nel campo degli assistenti vocali. Nello specifico, la Commissione si starebbe interessando alle possibili strategie di Big G per costringere gli OEM a preinstallare Google Assistant e renderlo l’assistente predefinito, potenzialmente forzando così l’esclusività nei confronti dei produttori di smartphone e non solo.

Le prove contrarie non mancano: sappiamo bene che sugli smartphone Samsung troviamo Bixby, mentre su Xiaomi, OPPO e altri dispositivi esistono altri assistenti vocali alternativi all’Assistente Google. Non si contano, ovviamente, Siri e Alexa in quanto i prodotti Android non li presentano. I dettagli detti in merito agli assistenti vocali non-Google, però, potrebbero far pendere l’ago della bilancia a favore del colosso di Mountain View; in caso contrario, quest’ultimo potrebbe incorrere in multe fino al 10% del fatturato globale.

Sempre a proposito di indagini antitrust nei confronti di Google, una recente denuncia negli Stati Uniti ha portato alla scoperta dei guadagni della società con il Play Store, grazie alla prima, storica pubblicazione dei dati ufficiali del negozio di applicazioni.