È assurdo: bere acqua dal rubinetto potrebbe aumentare il rischio di autismo

È assurdo: bere acqua dal rubinetto potrebbe aumentare il rischio di autismo
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In una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics, gli scienziati hanno identificato un legame tra i livelli di litio in un approvvigionamento idrico della Danimarca e una maggiore possibilità che i bambini ricevano successivamente una diagnosi di autismo.

Nonostante il presente studio non sia ancora sufficiente per dimostrare che il litio stia causando direttamente l'autismo, la possibilità è però degna di ulteriori indagini. Dopo aver visto come i bambini autistici vedano questa illusione ottica, scopriamo questa suggestiva ipotesi.

Il litio è un elemento normalmente presente in natura, oltre che un farmaco comunemente usato per trattare i disturbi dell'umore. Anche se in passato è stato spesso associato ad aborti spontanei e malformazioni cardiache nei neonati, questa è la prima volta che viene fatta un'associazione con il disturbo dello spettro autistico (ASD).

"In questo studio basato sulla popolazione nazionale danese, il team di ricerca ha scoperto che l'esposizione materna a livelli più elevati di litio contenuto nell'acqua potabile durante la gravidanza, era associata a un moderato aumento del rischio di ASD nella prole", scrivono i ricercatori nel loro articolo. Ma come giunge nella nostra acqua?

Il litio in genere si fa strada nell'acqua potabile attraverso l'erosione dei minerali sotterranei, oppure attraverso la contaminazione del suolo derivante dallo smaltimento di batterie. Rispetto ad altri paesi, i livelli del metallo nell'acqua potabile della Danimarca sono da moderati a bassi.

Le concentrazioni di litio nell’acqua corrente sono state suddivise in quattro parti uguali, con l'esposizione al litio prenatale determinata per ciascun quartile. I livelli nel secondo e terzo quartile erano associati a un rischio maggiore del 24-26% di diagnosi di autismo rispetto al quartile più basso. Nel quartile più alto, quel livello di rischio era superiore del 46%. Inoltre il legame tra litio e autismo era anche leggermente più forte per le persone che vivevano nelle aree urbane rispetto alle aree rurali e alle città più piccole.

Purtroppo è noto già da diverso tempo che il litio è in grado di attraversare la placenta e la barriera emato-encefalica fetale e sono già state effettuate ricerche sulla possibilità che possa influenzare determinati segnali e percorsi nel cervello in via di sviluppo. Considerando inoltre che topi e milkshake permettono di studiare l’autismo, è evidente quanto poco ancora conosciamo tale patologia.

"Tutti i contaminanti dell'acqua potabile che possono influenzare il cervello umano in via di sviluppo meritano un attento esame. I risultati del nostro studio si basano su dati danesi di alta qualità, ma devono essere replicati in altre popolazioni e aree del mondo", afferma la neurologa ed epidemiologa Beate Ritz, dell'Università della California, a Los Angeles.