Gli astronomi chiedono alle Nazioni Unite di proteggere i cieli notturni dai satelliti

Gli astronomi chiedono alle Nazioni Unite di proteggere i cieli notturni dai satelliti
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Continuano i problemi e gli affanni degli astronomi che vedono, nel sempre più crescente numero di mega-costellazioni satellitari, un problema serio per le osservazioni notturne. Di recente, l'International Astronomical Union (IAU) ha chiesto formalmente all'UE di intervenire.

Il numero di mega costellazioni in orbita sta aumentando a vista d'occhio, e questo potrebbe essere un problema serio per le osservazioni astronomiche e scientifiche che vengono effettuate dagli osservatori sulla Terra.

Molti di voi staranno sicuramente pensando alla recente diatriba apertasi sul caso "Starlink" - la super costellazione satellitare di Elon Musk - che ha impensierito moltissimo gli appassionati dei cieli notturni, a causa dell'eccessiva riflettanza dei pannelli, e che più volte è stata oggetto di revisione da parte degli ingegneri SpaceX. Il problema sembra si sia affievolito parecchio grazie agli ultimi accorgimenti installati sui Starlink di nuova generazione, ma il problema non è imputabile ad una sola società.

Come SpaceX, decine di altre aziende operanti nel settore della tecnologia e delle comunicazioni desidera avere in orbita la propria "costellazione": i benefici sono moltissimi e rinunciare a un tale servizio può compromettere gli affari, soprattutto in un'era ultra tecnologica come quella che stiamo vivendo.

Colossi del Medio ed Estremo Oriente stanno per lanciare decine di migliaia di satelliti, e nei prossimi anni il loro numero potrebbe divenire incontrollabile (nonché pericoloso). Secondo i dati dell'ESA, 11.370 satelliti sono stati lanciati dal 1957, e di questi ne sono rimasti in orbita circa 6.900. Tutto questo è avvenuto in 64 anni, ma nel imminente decennio potrebbero esserne lanciati quasi altri 10 mila. Sono numeri considerevoli, che richiedono una regolamentazione approfondita e un organo di controllo.

L'IAU ha così deciso di sottoporre la questione al Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio esterno, chiedendo che l'oscurità del cielo venga protetta per il bene del progresso dell'astronomia.

"Non sono solo le striature nelle foto a preoccuparci, ma anche la luce di fondo diffusa e il rumore radio che questi satelliti producono. Potrebbero impedirci di accedere al cielo", ha detto Thomas Schildknecht, vicedirettore dell'Istituto astronomico dell'Università di Berna, Svizzera. "Potrebbero precluderci in maniera irrimediabile la conoscenza del nostro universo".