Astronomi osservano una rarissima eclissi tra due nane brune

Astronomi osservano una rarissima eclissi tra due nane brune
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Le scoperte causali fatte dagli scienziati sono molto di più di quelle che ci si aspetta. Recentemente, infatti, degli astronomi stavano perlustrando il cosmo alla ricerca di nuovi pianeti, quando hanno fatto una scoperta davvero rara: hanno osservato la rara eclissi di due nane brune; pianeti considerati come "stelle fallite".

"Questo è un grande esempio di serendipità scientifica", afferma Adam Burgasser, co-autore autore di questo studio e professore di fisica alla UC San Diego. "Durante la ricerca di pianeti, abbiamo trovato un binario nano marrone eclissante, un sistema che si adatta in modo univoco allo studio della fisica fondamentale di questi deboli oggetti celesti."

Le nane brune sembrano formarsi come stelle meno massicce e, poiché gli astronomi le considerano l'anello mancante tra pianeti giganti gassosi (come Giove) e le piccole stelle nane rosse, aiutano a fornire spunti sulla comprensione degli scienziati su questi oggetti. Il team di ricerca stava cercando di individuare esopianeti, stelle minuscole e nane brune, in un progetto chiamato SPECULOOS.

Così, i ricercatori hanno osservato 2MASSW J1510478-281817 (noto come 2M1510), un pianeta differente dal solito. "Improvvisamente l'oggetto sembrò dimenarsi per circa 90 minuti, il che indicava che si era appena verificata un'eclissi", ha dichiarato Michaël Gillon, autore principale del progetto. "Ci siamo resi rapidamente conto che probabilmente stavamo guardando due nane marroni, una che passava di fronte all'altra, una configurazione che è molto più rara dei sistemi planetari", afferma Artem Burdanov, coautore di questo studio.

Questo è solo il secondo sistema di questo tipo mai scoperto. C'è dell'altro: la coppia, in realtà, fa parte di un sistema triplo. Il terzo componente, però, è molto più lontano delle altre due. Nel loro studio, i ricercatori sono stati in grado di verificare alcuni modelli teorici che hanno più di 30 anni. "Abbiamo trovato che i modelli si abbinano molto bene con le osservazioni, una testimonianza dell'ingegno umano".