Gli astronomi hanno osservato l'esplosione di una kilonova

Gli astronomi hanno osservato l'esplosione di una kilonova
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Una kilonova è una esplosione che si verifica quando due oggetti celesti superdensi, come stelle di neutroni e buchi neri, si fondono tra loro. Le fusioni di questa portata sono così violente da scuotere il tessuto dello spazio-tempo, rilasciando onde gravitazionali che si diffondono attraverso il cosmo come increspature su uno stagno.

Queste fusioni alimentano esplosioni che creano metalli pesanti in un istante, e potrebbero inondare centinaia di pianeti della galassia vicina con oro e platino. Sulla base di alcuni dati parziali rilevati in un evento del 2017 (utilizzando LIGO), gli astronomi hanno iniziato a capire meglio il "funzionamento" di queste kilonove.

Così Eleonora Troja, ricercatrice del Dipartimento di Astronomia dell’Università del Maryland, Roberto Ricci dell’INAF di Bologna, Andrea Tiengo e Giovanni Novara della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, hanno riesaminato i dati di un esplosione avvenuta nel 2016, trovando le tracce di una kilonova, sfuggita a una prima analisi di queste prime osservazioni.

"I dati a infrarossi per entrambi gli eventi hanno luminosità simile ed esattamente la stessa scala temporale", ha affermato in una nota Eleonora. Secondo lo studio, l'esplosione del 2016 è stata causata da massiccia fusione galattica, probabilmente tra due stelle di neutroni, proprio come la scoperta del 2017.

"Il residuo potrebbe essere una stella di neutroni ipermassiva altamente magnetizzata, nota come magnetar, che è sopravvissuta alla collisione e poi è collassata in un buco nero", afferma Geoffrey Ryan, dell’Università del Maryland e co-autore dello studio.

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