Gli astronomi vogliono studiare meglio i "Fast Radio Burst", fenomeni ancora sconosciuti
Poco più di un decennio fa i fenomeni chiamati "Fast Radio Burst" (FRB) erano ancora sconosciuti. Furono due astronomi nel 2007, Duncan Lorimer e David Narkevic, a scoprire queste esplosioni di onde radio che riuscivano, molto spesso, ad eclissare tutte le stelle di una galassia.
Da allora, sono stati osservati circa 100 FRB, che ci hanno aiutato a comprendere meglio questi fenomeni. Nonostante queste scoperte però, non siamo ancora capaci di dare una spiegazione sull'origine di questi raggi. "Abbiamo l'opportunità di imparare qualcosa di veramente nuovo", ha dichiarato il dott. Jason Hessels dell'Università di Amsterdam.
Il Dr. Hessels ha coordinato un progetto chiamato DRAGNET, che si è svolto dal 2014 al 2018 e ha cercato di osservare e studiare queste onde radio da radiotelescopi di tutto il mondo. Nel 2015, grazie al progetto, si scoprì un Fast Radio Burst (FRB 121102) multiplo.
Grazie a questa ripetizione gli astronomi scoprirono che il FRB proveniva da una galassia nana lontana 3 miliardi di anni luce dalla Terra. Ogni flash dura solo un millisecondo (o anche meno), ma può emettere più energia di 500 milioni di soli.
La migliore spiegazione data è che questi lampi siano prodotti dai magnetar, stelle di neutroni che hanno campi magnetici incredibilmente forti (trilioni di volte quello della Terra). "Quell'energia rilasciata potrebbe spaccare tutto il materiale che circonda il magnetar, questo causa uno shock che potrebbe accelerare le particelle", afferma il dott. Hessels.
Il progetto MeerTRAP, che dovrebbe iniziare proprio questo mese, ha l'obiettivo di cercare più FRB possibili, almeno 2-5 a settimana. Tutti questi dati dovrebbero aiutarci a capire l'origine di questi segnali.
Il campo di ricerca di queste FRB "sta davvero esplodendo", per il dott. Hessels. Secondo lo scienziato infatti, potremmo essere capaci di rilevare oltre 1.000 di queste onde radio entro la fine dell'anno. "Probabilmente nei prossimi anni avremo una buona idea di cosa stia causando questi fenomeni."
FONTE: phys.org
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