In Australia sono stati scoperti antichi siti aborigeni sott'acqua

In Australia sono stati scoperti antichi siti aborigeni sott'acqua
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Diverso tempo fa, i livelli del mare erano molto più bassi di quanto lo siano oggi, ed esistevano delle terre emerse "extra" dove vivevano gli esseri umani. Come venivano utilizzate queste terre ora sommerse? Un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE ce lo spiega grazie a dei siti archeologici aborigeni sommersi trovati sul fondo del mare.

Per intenderci, quando i primi esseri umani arrivarono in Australia 65.000 anni fa, i livelli del mare erano circa 80 metri più bassi di oggi. Durante l'ultima era glaciale, che ha raggiunto il picco circa 20.000 anni fa, i livelli del mare sono scesi a ben 130 metri. Tuttavia, tra 18.000 e 8000 anni fa il mondo subì un riscaldamento.

Lo scioglimento delle calotte glaciali e il conseguente innalzamento del livello del mare causarono diversi effetti: la Tasmania venne tagliata fuori dalla terraferma circa 11.000 anni fa, mentre la Nuova Guinea si separò dall'Australia circa 8000 anni fa. L'innalzamento del livello del mare ha inondato 2,12 milioni di chilometri quadrati di terra sulla piattaforma continentale che circondava l'Australia.

Così, negli ultimi quattro anni, un team di specialisti ha studiato carte di navigazione, mappe geologiche e siti archeologici per restringere le potenziali aree prima di sorvegliare i fondali marini utilizzando scanner laser montati su piccoli aerei e sonar ad alta risoluzione rimorchiati dietro le barche. Nella fase finale della ricerca, il team ha effettuato indagini archeologiche subacquee per esaminare, registrare e campionare fisicamente il fondale marino.

Sono stati scoperti due siti archeologici sottomarini nell'arcipelago di Dampier. Il primo, a Cape Bruguieres, comprende centinaia di manufatti in pietra sul fondo del mare a profondità fino a 2.4 metri. Nel secondo sito, nel Flying Foam Passage, sono state scoperte tracce di attività umana associate a una sorgente di acqua dolce sommersa, a 14 metri sotto il livello del mare, in cui è stato rinvenuto anche un utensile da taglio per pietre.

Questi siti devono essere stati più vecchi di 7000 anni. I siti archeologici sommersi sono in pericolo di distruzione a causa dell'erosione e delle attività dell'uomo. L'Australia non è protetta dalla Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo, poiché utilizza altre leggi... che non proteggono comunque tutti i siti presenti. Preservare questi luoghi è molto importante, perché raccontano di un'era dell'uomo profondamente diversa da quella attuale.