L'automobile diventa un ottovolante grazie al VR di HTC Vive Flow e Holoride

L'automobile diventa un ottovolante grazie al VR di HTC Vive Flow e Holoride
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HTC Vive Flow è stato lanciato lo scorso ottobre, ottenendo un riscontro di pubblico poco entusiasmante. Ciò però non ha fermato HTC da organizzare una collaborazione con la compagnia Holoride per una nuova app VR che punta a trasformare l'automobile in un parco divertimenti.

Holoride non è l'ultima arrivata sul mercato delle applicazioni VR per automobile: al contrario, la compagnia è finanziata in parte da Audi con lo scopo di "creare una categoria di media interamente nuova per i passeggeri delle auto, connettendo il contenuto Extended Reality (XR) con i dati generati dal veicolo in tempo reale".

All'atto pratico, Holoride raccoglie i dati sul movimento dell'auto in real time e li usa per generare un percorso sulle montagne russe o su altre attrazioni che può essere affrontato dai passeggeri della vettura senza subire alcuna forma di motion sickness, proprio perché i binari dell'ottovolante "mimano" la conformazione della strada.

Inoltre, Holoride andrà oltre le montagne russe, poiché punta a realizzare dei "mondi virtuali" di vario tipo, insieme a una serie di contenuti 2D mostrati però su "uno schermo virtuale cinematografico, sincronizzato con il movimento dell'auto", sempre per evitare casi di motion sickness.

In realtà, comunque, il concept di Holoride non è nulla di nuovo, come spiega Engadget, che ricorda che già nel 2017 l'EV concept Symbioz di Renault aveva un sistema di intrattenimento simile integrato e sorprendentemente avanzato per l'epoca. Inoltre, già da ora alcuni produttori di auto, come Audi e Volvo, sono al lavoro su delle tecnologie del tutto simili a quella di HTC.

Resta poi il problema dell'alienamento di chi utilizza l'headset rispetto agli altri passeggi, che potrebbe essere risolto solo fornendo tanti visori quanti sono i posti a sedere dell'auto e delle esperienze pensate per essere condivise tra più utenti: anche in questo caso, poi, il guidatore rimarrebbe isolato dagli altri, senza la possibilità di parlare con nessuno dei propri passeggeri.