Il Mammut ritornerà in vita: quest'azienda ha scoperto come

Il Mammut ritornerà in vita: quest'azienda ha scoperto come
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A cosa vi fa pensare la parola pachiderma? Di primo acchito agli elefanti. Se foste vissuti nel Pleistocene, sarebbe stata un'altra la specie a solleticarvi la memoria. Stiamo parlando del Mammut lanoso, bestia dalle zanne ricurve e dalla morbida pelliccia. Sapete che un’azienda bio-scientifica vuole riportare in vita il gigantesco pachiderma?

Il team impiegato nell’ambizioso progetto sarà guidato dal genetista di Harvard e co-fondatore della società bio-scientifica, George Church. Quest’ultimo intende attuare un vero e proprio processo di "de-estinzione", non solo per riportare in vita questa specie, ma per sviluppare un processo, in potenza, in grado di ripristinare ecosistemi distrutti da catastrofi naturali o dall’ingerenza dell’uomo (vedasi il noto esempio della tigre della Tasmania).

Ben Lamm, amministratore delegato della società Colossal e co-fondatore, in merito alla lungimiranza del progetto e alla sua anima pionieristica, ha dichiarato "Mai prima d'ora l'umanità è stata in grado di sfruttare il potere di questa tecnologia per ricostruire gli ecosistemi, guarire la nostra Terra e preservare il suo futuro attraverso il ripopolamento di animali estinti” e, focalizzandosi sull’ampio utilizzo della procedura in via di sviluppo, per preservare la biodiversità animale e vegetale e i biomi odierni, ha continuato "Oltre a riportare in vita antiche specie estinte come il mammut lanoso, saremo in grado di sfruttare le nostre tecnologie per aiutare a preservare le specie in pericolo di estinzione e ripristinare gli animali che l'umanità ha contribuito ad estinguere".

Il mammut lanoso non è una specie nuova per gli uomini. Questi ultimi la cacciavano per sostentarsi con la sua carne e ricavare utensili e vestiario da corna e pelliccia. L’antico pachiderma, infatti, perfettamente adattato al clima glaciale, ha saputo ben affrontare le varie ere glaciali susseguitesi dalla sua comparsa 200.000 anni fa. Ma circa 5000 anni fa la specie si estinse.

Negli anni, diverse spedizioni hanno recuperato dal permafrost resti degli antichi animali sospesi nel tempo. Dai ritrovamenti, che constano di zanne, scheletri e porzioni di pelo, ben conservate grazie al ghiaccio, è stato possibile estrarre il materiale genetico, così da poterlo sequenziare.

La società dichiara di voler utilizzare il DNA, estratto dai reperti, per creare una sorta di ibrido “elefante-mammut”. Dato che si tratta di materiale genetico molto antico, questo sarà associato al DNA degli attuali elefanti asiatici, così da colmare porzioni mancanti o eccessivamente danneggiate.

Church, utilizzando la tecnologia CRISPR, è convinto di poter riportare il mammut in circolazione. Infatti, secondo quanto afferma il genetista "Le tecnologie scoperte nel perseguimento di questa grandiosa visione - un sostituto vivente e ambulante di un mammut lanoso - potrebbero creare opportunità molto significative nella conservazione e oltre", concentrando il focus sul potenziale benefico della specie sul bioma delle praterie artiche, le cui caratteristiche di abbattimento del metano e contenimento delle riserve di carbonio potrebbero aiutare ad attenuare i cambiamenti climatici.