La Biblioteca di Alessandria d'Egitto, la Wikipedia dell'antichità

La Biblioteca di Alessandria d'Egitto, la Wikipedia dell'antichità
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Nell’antichità non vi era nessun dotto che non era a conoscenza della Biblioteca di Alessandria d’Egitto: l’imponente biblioteca fondata nel III secolo a.C. da Tolomeo I. I suoi obiettivi erano quelli di raccogliere e conservare tutto il sapere dell’epoca.

Essa si trovava presso il Serapeo, un luogo sacro dedicato al culto greco-egiziano di Serapide. Secondo l’omonima voce dell’Enciclopedia Britannica, la raccolta di libri conteneva tra i 40.000 e i 400.000 rotoli di pergamena, le quali custodivano ogni tipo di sapere, da quello filosofico a quello scientifico.

La Biblioteca ha accolto molti dei testi dei grandi autori dell’epoca come Aristotele, Platone, Omero e Euripide. Il luogo era anche un punto di ritrovo per gli studiosi del periodo, dato che il museo veniva utilizzato come centro di ricerca.

Citando History Channel, sarebbe stata distrutta nel 48 a.C., quando le truppe di Giulio Cesare assediarono Alessandria; mentre altre fonti ritengono che la struttura sia rimasta vittima della conquista araba dell’Egitto, durante il VII secolo d.C.

La Biblioteca di Alessandria d’Egitto non è solo un luogo in cui viene conservata e prodotta conoscenza, bensì è il prodotto di un grande cambiamento culturale: si nutre il bisogno di raccogliere e centralizzare il sapere dell’umanità; mai, prima d’ora, si era concepito un luogo tanto ambizioso. Essa ha ispirato la creazione di altre strutture simili nel corso dei secoli, dando inizio a un nuovo capitolo evoluzionistico della conoscenza.