Big Tech a confronto: quale raccoglie più dati degli utenti? La ricerca
Quando, a marzo, vi abbiamo spiegato che Google riceverebbe i dati di messaggi e chiamate dagli smartphone Android, non avremmo immaginato che la questione della data privacy sarebbe divenuta scottante nei mesi successivi. Oggi, però, una ricerca sembra mettere in difficoltà le Big Tech, rivelando quali aziende raccolgono più dati dei loro utenti.
La ricerca è stata portata avanti da StockApps e confronta Amazon, Facebook, Google, Twitter e Apple, cinque tra le principali aziende tecnologiche attualmente sul mercato, per capire quale riceva più dati degli utenti, dando a questi ultimi anche un'idea di quanto l'azienda che produce il loro smartphone o che gestisce i loro profili social sappia sulla loro vita privata.
Il particolare sistema usato da StockApps si basa sui data points, ovvero una misura della quantità di dati raccolti dalle aziende dai profili dei propri utenti. Ovviamente, maggiore è il numero di data points e più numerose sono informazioni in possesso della compagnia, che dunque conosce meglio i dati dei propri utenti.
Ebbene, pare che l'azienda che raccoglie più data points sia Google, con un totale di 39 data points raccolti per singolo utente. Seguono, benché a grande distanza, Twitter (24 data points) e Amazon (23 data points). Le aziende più virtuose sono invece Apple (12 data points) e Meta (14 data points). Il posizionamento dell'azienda di Mark Zuckerberg potrà sembrare strano, viste anche le traversie di Facebook sulla raccolta dei dati degli utenti, ma pare che, nonostante la fama negativa in tal senso, Meta raccolga ormai meno dati della concorrenza sui propri utenti.
Il posizionamento di Google dipende in gran parte dal fatto che l'azienda offre un'enorme varietà di servizi diversi, tramite i quali può ottenere tantissime informazioni dei suoi utenti: Big G, infatti, può accedere alla cronologia completa del browser tramite Google Chrome, alla posizione dell'utente in tempo reale grazie ad Android, alle sue mail mediante Gmail e alle sue carte di credito mediante Google Pay. Ovviamente, un'azienda che offre meno servizi (Twitter, per esempio), avrà anche la possibilità di raccogliere meno data points dei propri utenti.
FONTE: PhoneArena
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