Binance e Coinbase non chiudono in Russia: "sono coinvolti milioni di utenti innocenti"

Binance e Coinbase non chiudono in Russia: 'sono coinvolti milioni di utenti innocenti'
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La guerra tra Russia e Ucraina si sta combattendo anche nel mondo delle criptovalue: in particolare, Mosca spera di utilizzare le criptovalute per arginare le sanzioni imposte dalla comunità internazionale al Paese. A quanto pare, questa mossa potrebbe essere facilitata delle posizioni dei principali exchange di criptovalute, Binance e Coinbase.

I due exchange, infatti, hanno deciso di non interrompere i propri servizi in Russia, a differenza di quanto fatto dalle altre aziende del settore informatico ed elettronico. Già alcuni giorni fa, Coinbase e Binance avevano rifiutato il blocco degli account russi, ma era opinione comune che dopo l'imposizione di sanzioni via via più pesanti da parte della comunità internazionale e dello stop di molte aziende ad ogni scambio con Mosca, anche i due crypto-exchange avrebbero bloccato i propri affari nel Paese.

Al contrario, sia Binance che Coinbase hanno rifiutato lo stop alle attività in Russia nella giornata di venerdì 4 marzo, nonostante le pressioni sia politiche che economiche da parte delle istituzioni internazionali e degli utenti dei due portafogli di criptovalute. Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha dichiarato che "crediamo che chiunque debba poter accedere ai servizi finanziari di base, a meno che la legge dica il contrario".

Binance, in una nota, ha invece fatto sapere che "non bloccheremo unilateralmente gli account di milioni di cittadini innocenti". Insomma, pare che la preoccupazione delle due aziende specializzate nella compravendita di criptovalute riguardi più il benessere dei propri correntisti che la continuazione dei propri affari sul mercato russo.

Le istituzioni internazionali, soprattutto quelle europee, spiegano tuttavia che Binance e Coinbase starebbero aiutando gli oligarchi russi, benché involontariamente, a riciclare il proprio denaro ed a trasferirlo in conti occidentali passando per le criptovalute. Addirittura, alcuni regolatori credono che in questo modo persino lo stesso Putin stia evadendo le sanzioni sul proprio patrimonio, sfruttando gli oligarchi per operazioni di riciclaggio di denaro.

I casi di Binance e Coinbase, comunque, rimangono i più evidenti nel campo degli exchange di criptovalute, perché i due portali sono tra i più grandi al mondo in termini di compravendita di monete digitali: tuttavia, se essi dovessero essere spinti a cessare ogni affare con la Russia, nessuno vieterebbe agli oligarchi di spostarsi sugli exchange minori per le loro transazioni, risultando ancora meno tracciabili e dando via ad un effetto "acchiappa la talpa" che potrebbe mettere in difficoltà gli enti regolatori occidentali.

Binance e Coinbase non chiudono in Russia: 'sono coinvolti milioni di utenti innocenti'