Biologi osservano accidentalmente un inquietante parassita "mangia-lingua"

Biologi osservano accidentalmente un inquietante parassita 'mangia-lingua'
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Il mondo acquatico, degli abissi e in generale degli ecosistemi marini è popolato da decine di migliaia di specie diverse, alcune affascinanti ma altre incredibilmente inquietanti, come determinati parassiti.

L’evento curioso e del tutto inaspettato è stato registrato dal biologo Kory Evans della Rice University, in Texas, che subito ha riportato quanto accadutogli sul suo profilo Twitter. Kory Evans era al lavoro per il suo studio sui Labridi (una famiglia piuttosto ampia di pesci ossei) e in particolare il suo compito era digitalizzare centinaia di scansioni 3D dei crani e delle interiora dei vari pesci presi in esame, in modo tale da creare una grande banca dati per progetti futuri. Durante un riesame di una delle sue scansioni ha trovato qualcosa però di sconvolgente.

I labridi da lui studiati si cibano esclusivamente di alghe, ed è piuttosto curioso che uno dei suoi esemplari riportasse un “ospite” estraneo nella bocca: una sorta di insetto molto piccolo posto alla base della lingua del vertebrato. Era chiaro che ciò che Kory stesse guardando era a tutti gli effetti un cosiddetto “vampiro acquatico”.

Questi parassiti a tutti gli effetti hanno la straordinaria capacità di inserirsi nel cavo orale mediante le branchie dei malcapitati: con le loro zampe ad artiglio si insinuano sulla mucosa e ne succhiano il sangue con calma, fino a portarla alla necrosi. A questo punto il parassita si sostituisce completamente alla lingua caduta collegandosi alla muscolatura del pesce, e restandoci finché non è pronto a covare una nuova progenie, lasciando il suo ospite al destino di sopravvivere senza lingua.

Non è ancora chiaro quale dei molti parassiti marini abbia colpito il labrido del biologo Evans, ma è probabile si tratti della specie Cymothoa Exigua. L’accidentale scoperta di Kory potrebbe anche portare ad un nuovo studio approfondito su questi vampiri marini e capire meglio il loro macabro modus operandi. Vi ricordiamo che negli abissi marini si nascondo affascinanti esemplari, come le creature più inattive della Terra, o come i batteri che possono vivere in grande profondità.