Bisogna fermare gli "attivisti" contro le opere d'arte: ecco come!

Bisogna fermare gli 'attivisti' contro le opere d'arte: ecco come!
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Negli ultimi tempi non si fa altro che parlare delle gravi e plateali dimostrazioni ambientaliste contro importanti opere d'arte. Vediamo cosa hanno deciso di fare alcuni musei statunitensi ed europei.

Oltre gli attivisti che imbrattano una Ferrari, vi sono state numerose manifestazioni rivolte verso opere d’arte. Un esempio è la salsa di pomodoro gettata contro i Girasoli di Vincent Van Gogh e benché finora nessun quadro sia stato effettivamente danneggiato, poiché i dipinti erano protetti da vetri, molti dei musei stanno rivedendo alcune delle misure atte a proteggere le loro mostre.

Da sempre le opere d'arte sono state protette da importanti misure di sicurezza, tuttavia le ultime dimostrazioni dei manifestanti che vogliono focalizzare l'attenzione sull'emergenza climatica, hanno lasciato gli esperti in tema di sicurezza spiazzati nel riconoscerle e fronteggiarle tempestivamente.

In virtù di questo negli Stati Uniti, decine di musei hanno deciso di rivolgersi ad agenzie di sicurezza private che solitamente operano in aeroporti o in grandi eventi sportivi. Quello che racconta un recente articolo per il Wall Street Journal, è che ad esempio l'agenzia californiana Chameleon Associates viene pagata per inviare nei musei (senza alcun tipo di preavviso) delle squadre rosse, ovvero agenti in borghese che si comportano come farebbe un vero manifestante.

Il principale scopo sarebbe quello di insegnare alle guardie dei musei a riconoscere eventuali pericoli. Altri musei invece, hanno deciso di adottare metodiche differenti mettendo dei limiti su ciò che si può o non si può portare all'interno delle mostre.

Al Museo Barberini di Potsdam, nel quale due mesi fa fu gettato del purè contro il vetro dei Mucchi di fieno di Claude Monet, attualmente viene impedito ai visitatori di entrare con le borse ed è inoltre stato istituito il controllo di giacche e cappotti prima di iniziare la visita.

Non ci resta che sperare che determinati atti vandalici possano finire, con la consapevolezza che tutti gli altri musei mettano in atto controlli e misure più rigide, prima che un eventuale danno irreparabile venga compiuto.