Bitcoin sta consumando meno energia: "merito" del calo di BTC?

Bitcoin sta consumando meno energia: 'merito' del calo di BTC?
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Nelle scorse settimane abbiamo già visto qual è la criptovaluta più "verde" e con la minore impronta di carbonio, nella cui classifica i migliori performer sono Cardano e Polkadot. Bitcoin è, invece, particolarmente energivora, ma questo trend è in forte contrazione.

Complice il recente calo di Bitcoin sotto i 20.000 dollari, la blockchain di Satoshi Nakamoto nelle ultime settimane ha ridotto i suoi consumi di oltre un terzo.

Come suggerisce Bitcoinist, tuttavia, gli attuali consumi annui sarebbero comunque equivalenti a quelli dell'intera Argentina, con una singola transazione BTC che consuma un quantitativo di energia paragonabile a circa due mesi di elettricità di un'abitazione americana.

Il motivo principale di questa forte impronta energetica di Bitcoin è sicuramente da ricercare nell'algoritmo di validazione Proof of Work e nel suo concetto di "competizione" tra miner nell'arrivare prima al completamento dei blocchi, laddove, invece, blockchain come Cardano e Polkadot sono reti native Proof of Stake.

Anche la blockchain di Ethereum ha visto contrarre fortemente i suoi consumi, con la rete che attualmente è scesa da 94 a 46 TWh annui.

Quanto all'inquinamento, invece, si stima che Bitcoin sia responsabile per circa 114 milioni di tonnellate all'anno di CO2, mentre le emissioni per Ethereum si fermerebbero a 48,7 milioni di tonnellate (circa i consumi equivalenti dell'intera Bulgaria).