La bizzarra storia del transito di Venere e di Guillaume Le Gentil

La bizzarra storia del transito di Venere e di Guillaume Le Gentil
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Se pensate di essere sfortunati nella vita stiamo per farvi, se non ricredere del tutto, quantomeno ridimensionare tale affermazione. Il caro Guillaume Le Gentil, astronomo, ha infatti da insegnare a tutto e a tutti quando si parla di sfortuna, in una storia che lo collega al caro pianeta Venere.

Anno del signore 1761, a Pondicherry (una colonia francese in India) sarebbe avvenuto il transito di Venere di fronte al Sole (un po' come il transito di Mercurio, avvenuto soltanto qualche giorno addietro), un'evento ghiotto per tutti gli astronomi dell'epoca, che cercavano di definire e correggere l'allora approssimativa orbita del pianeta. Le Gentil non si tirò certo indietro.

Parte da Parigi nel marzo del 1760, e raggiunge Île de France (Mauritius) a luglio, dove apprende della guerra che era scoppiata tra la Francia e l'Inghilterra. Quando è ormai quasi giunto a destinazione, viene a sapere che l'Inghilterra ha occupato Pondicherry, ed è quindi costretto a ritornare indietro, a Île de France. Questa inversione di rotta, la prima grande sfortuna (niente in confronto a ciò che deve arrivare) gli fa perdere il transito del 6 giugno, per colpa principalmente della nave in movimento.

Fortunatamente (si fa per dire, come vedremo) quello del 6 giugno 1761 non era l'unico transito possibile da vedere per Le Gentil, ce ne sarebbe stato uno ben otto anni dopo (i transiti solari di Venere si verificano in coppie, a distanza di 8 anni l'uno dall'altro ma, tra ognuna di queste coppie, intercorre più di un secolo).

Le Gentil decide quindi di osservare il transito solare del 1769 da Manila, nelle Filippine. Ma, trovando ostilità da parte delle autorità spagnole del luogo, si dirige nuovamente verso Pondicherry, dove arriva (finalmente) nel marzo del 1768 (Pondicherry era ritornata alla Francia in seguito al trattato di pace del 1763). Qua si ferma, costruisce un piccolo osservatorio e aspetta pazientemente. Aspetta pazientemente per nulla. Il giorno dell'evento (3 giugno 1769) il cielo è completamente coperto, e Le Gentil non osserva assolutamente niente. Quasi impazzisce (a ben vedere), ma riesce a recuperare le forze per poter ritornare in Francia. Tutto qua? No, il bello deve venire.

Il viaggio di ritorno è attardato prima dalla malattia, ed in seguito da una tempesta che lo costringe a sbarcare a Île Bourbon (Réunion), dove aspetta una nave spagnola che lo riporta finalmente a casa. Ritornato a Parigi nell'ottobre del 1771, scopre che le autorità hanno decretato la sua morte presunta. Qualcuno ha preso il suo posto nell'Accademia Reale delle Scienze (dove Le Gentil aveva una cattedra), sua moglie si è risposata, tutti i suoi averi sono stati divisi tra gli eredi.

Per risolvere quest'ultimo problema ci vollero molti processi, ma l'intervento del re gli restituì immediatamente il posto in accademia; in seguito poi si risposò e visse (apparentemente) felice per altri 21 anni. Scoprì, durante la sua vita, quelli che oggi conosciamo come oggetti di Messier M32, M36 e M38, come anche la nebulosa in M8, e fu il primo a catalogare la nebulosa oscura (chiamata anche Le Gentil 3). Ma, nonostante queste importanti scoperte, Le Gentil verrà (probabilmente) ricordato per sempre per la bizzarra sfortuna di cui è stato vittima per colpa di Venere.