Ecco la bolla magnetica che proteggerà gli astronauti dai pericoli dello spazio
Allo stato attuale, purtroppo, inviare astronauti in missioni di lunga durata rimane un sogno impossibile anche a causa dei pericolosi livelli di radiazioni nello spazio, mortali al di fuori del campo protettivo della Terra. Per ovviare a questo problema è in progetto uno "scudo magnetico" capace di garantire la sicurezza degli astronauti.
I ricercatori impegnati nel progetto hanno già ricevuto finanziamenti dal programma NIAC (Innovative Advanced Concepts) della NASA per costruire un prototipo il prima possibile. Chiamata CREW HaT, la proposta sfrutta gli ultimi progressi nella tecnologia dei magneti superconduttori per proteggere efficacemente i veicoli spaziali, e gli astronauti all loro interno, dalle radiazioni spaziali dannose.
La dott.ssa Elena D'Onghia, docente presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Wisconson-Madison e ricercatrice principale del progetto, ha affermato: "Questa è una nuovo proposta sul come schermare le astronavi dalle radiazioni cosmiche e dalla radiazione solare energetica. Utilizziamo infatti una tecnologia che non era ancora stata esplorata prima".
HaT infatti, che sta per Halbach Torus, è composto da una serie circolare di magneti capaci di creare un campo più forte da un lato mentre lo riduce sull'altro. D'Onghia ed il suo collaboratore Paolo Desiati, del Wisconsin Icecube Particle Astrophysics Center (WIPAC), hanno elaborato un progetto per bobine magnetiche leggere, dispiegabili e supportate meccanicamente da una nuova generazione di nastri superconduttori ad alta temperatura, diventati disponibili solo di recente.
"Questa configurazione produce un campo magnetico esterno potenziato che devia le particelle di radiazione cosmica, integrandone uno del tutto sicuro nell'habitat dell'astronauta", ha affermato il team di sviluppo.
"La geometria che proponiamo, infatti, crea un campo magnetico all'esterno del veicolo spaziale ma non all'interno, quindi gli astronauti non sono esposti", ha aggiunto la dott.ssa D'Onghia su Universe Today.
Il team ritiene che il loro progetto possa deviare oltre il 50% dei raggi cosmici dannosi per le cellule biologiche (protoni inferiori a 1 GeV) e ioni ad alta energia Z. Questo tasso sarebbe sufficiente per ridurre la dose di radiazioni assorbita dagli astronauti ad un livello inferiore al 5% dell'eccesso di rischio di mortalità per cancro previsto dalla NASA.
La speranza è che possa essere davvero un punto di partenza verso la possibilità di futuri viaggi spaziali in totale sicurezza.
A proposito di "vita nello spazio", ecco uno splendido video di cosa vede un astronauta durante una passeggiata spaziale, davvero straordinario. Inoltre, ecco cosa succede agli astronauti quando la ISS si muove.
FONTE: Phys.org
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Unisciti all'orda: la chat telegramper parlare di videogiochi
Altri contenuti per Spazio
- L'esplosione spaziale più grande mai registrata ha rivelato qualcosa di inaspettato
- I buchi neri hanno un 'albero genealogico'? La risposta è affascinante
- La Space Force americana è pronta per la prima simulazione militare nello spazio
- Onde gravitazionali rivelano fusione tra una stella di neutroni e un oggetto misterioso
- Stiamo per raggiungere il Grande Filtro, una soluzione del Paradosso di Fermi
Spazio
Contenuti più Letti
- Al via gli Unieuro Specials: sconti imperdibili su tantissimi prodotti fino al 22 Aprile
- Unieuro lancia una SUPER OFFERTA su un NOTEBOOK GAMING HP con GPU RTX 4060
- Cosa comprare per trasformare una TV normale in Smart TV?
- MediaWorld sconta di 499 euro il NOTEBOOK LENOVO PER CREATIVI con GPU RTX 4060
- OPPO Reno11 F 5G, lo smartphone tuttofare dal prezzo accessibile
- Riesci a trovare l'animale mimetizzato? Non tutti ci riescono al primo colpo
- 7 commentiSu 100 utenti che sfidano questo test, soltanto 3 risolvono la sequenza
- Il vulcano attivo più meridionale del mondo erutta polvere d'oro
- Né zebra, né cavallo: che animale è quello nato nello zoo di Falconara Marittima?
- Ci troviamo all'interno della sesta estinzione di massa? La risposta è certa