Bright Machines: $179 Milioni per migliorare i robot nelle fabbriche

Bright Machines: $179 Milioni per migliorare i robot nelle fabbriche
di

Bright Machines, una startup di San Francisco, ha intenzione di cambiare il ruolo delle macchine nelle catene di produzione: Ecco come intende procedere.

L'intento della startup di San Francisco è rendere l'approccio alla robotica nelle aziende "software-based": Programmare le attività dei robot in modo più automatizzato ed eseguire una grande quantità di nuovi compiti, sfruttando l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico molto più di quanto le aziende manifatturiere riescano a fare adesso.

Quel che Bright Machines sta cercando di risolvere è un problema della produzione aziendale molto costoso. "Stiamo mettendo insieme le persone, lo stack tecnologico, i finanziamenti e altre risorse per affrontare sul serio questo grande sottoservizio portando più automazione e software in fabbrica", ha commentato il CEO Hanspal ai colleghi di TechCrunch. Continua specificando: "Quello che stiamo facendo è diverso: dai robot stupidi, ciechi e costosi a quelli che sono ricchi di sensori, hanno una visione artificiale, l'apprendimento automatico e sono adattabili".

L'azienda è partita anni fa come progetto incubato all'interno di Flex, un'azienda manifatturiera, ed è stato poi lanciata come "AutoLab AI", cambiando infine nome in Bright Machines. Dispone di 300 dipendenti ed il suo CEO è Armar Hanspal, in passato co-CEO di Autodesk, mentre l'ex CEO di Autodesk, Carl Bass, è un membro del consiglio di amministrazione. Altri membri del consiglio di amministrazione includono Mike McNamara, CEO di Flex e Steve Luszo, CEO di Seagate.

La ricerca di fondi è una delle prime necessità: L'azienda sta difatti offrendo un modello di abbonamento, consentendo ai clienti di creare linee di produzione personalizzate in tempo reale con un costo, sostengono, molto inferiore e con meno problemi da risolvere rispetto ad approcci più tradizionali.