Bruce Dickinson degli Iron Maiden: "Le case discografiche non hanno capito le innovazioni"

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Bruce Dickinson, lo storico frontman degli Iron Maiden, di recente ha affrontato nuovamente il tema relativo al "fallimento dell'industria musicale", che come affermato da alcuni colleghi sarebbe da imputare all'avvento dello streaming, un concetto ripreso anche da Joe Satriani di recente.

Un tema che fonda le sue radici nell'avvento di Napster, di cui vi abbiamo parlato proprio lo scorso weekend su queste pagine in un articolo.

Bruce Dickinson non ha solo puntato il dito contro lo streaming, ma anche contro le case discografiche che, secondo l'inglese, non hanno saputo cogliere al volo il grosso potenziale rappresentato da queste innovazioni, al punto che molte avevano previsto una morte immediata per le suddette piattaforme.

Il leader della storica band heavy metal ha affermato senza mezzi termini che "le case discografiche hanno sfruttato i loro clienti, facendo un sacco di soldi facendo poco. Hanno pensato che il download sarebbe scomparso in poco. Ma non è stato così e non hanno fatto niente. Non hanno saputo capire che il download avrebbe potuto rappresentare un modo per entrare in contatto con la gente ed i clienti. Le band lo hanno fatto e sono avanti rispetto a molte etichette".

Dickinson ha fatto l'esempio del Brasile dove "c'è un pubblico più giovane in assoluto, che è nato con internet. Le etichette si sono rifiutate di capire perchè erano troppo arroganti, troppo vecchie e troppo lente".