I Buchi neri potrebbero non essere come li conosciamo

I Buchi neri potrebbero non essere come li conosciamo
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Se potessimo osservare l'interno di un buco nero (ci stiamo avvicinando a questo obiettivo con il nuovo progetto di Event Horizon, il team che ha prodotto la prima immagine di un buco nero) troveremmo un singolarità, un punto con una densità infinita che distorce lo spazio-tempo. Una nuova ricerca mette in discussione questa idea.

Kevin Croker e Joel Weiner, ricercatori dell'Università dell'Hawaii a Manoa, hanno proposto una diversa interpretazione dei buchi neri; soluzione che può risolvere anche il problema dell'espansione accelerata dell'Universo.

I buchi neri potrebbero essere degli oggetti "pieni" di Dark Energy, la misteriosa energia che riempe l'Universo e provoca l'accelerazione nell'espansione dell'Universo che osserviamo oggi.

"Se pensiamo che i Buchi Neri siano degli oggetti senza una singolarità, allora l'espansione accelerata dell'Universo è una naturale conseguenza della Relatività Generale" dice Kevin Croker.

I due ricercatori sono partiti dalle Equazioni di Friedmann, una soluzione della Relatività Generale che permette di semplificare il comportamento dell'Universo; per scriverle correttamente i corpi molto densi (stelle di neutroni e buchi neri) devono essere descritti ignorando la loro struttura interna. Tuttavia Croker e Weiner hanno deciso di descriverle, dettagliatamente, come le altre regioni dello spazio; i loro risultati hanno suggerito che l'energia oscura, richiesta per giustificare l'espansione, sia contenuta nei buchi neri.

Inserendo questi oggetti, ridefiniti GEODEs (Generic Objects of Dark Energy), all'interno dell'equazione di Friedmann si trova che la loro massa aumenta nel tempo, anche in assenza di materia che possa nutrirla. La sola espansione dell'Universo, a causa della loro natura ultra-relativistica, è sufficiente a far aumentare la loro massa.

I GEODEs sono stati proposti negli anni '60, ma la matematica necessaria per descriverli è stata sviluppata solo recentemente. Questi oggetti possono giustificare i dati emersi dalle osservazioni della coalescenza tra buchi neri; l'oggetto formatosi alla fine del gigantesco scontro ha una massa inaspettata.

Tuttavia i GEODEs hanno una massa che cresce nel tempo, e quindi, nel tempo che va dalla loro creazione al momento in cui si scontrano, la loro massa è aumentata e in questo modo potrebbero coincidere con i dati osservati.

Negli ultimi anni la conoscenza intorno a questi strani oggetti è aumentata, anche grazie ad alcune osservazioni notevoli, che confermano la teoria della relatività, come la prima immagine di un buco nero. Questo tentativo di interpretare i buchi neri come oggetti composti da energia oscura potrebbe rivelarsi un fallimento ma è molto interessante perché può forzare la comunità scientifica ad andare oltre il paradigma del buco nero.