Alcuni buchi neri possono essere dei Wormhole? I raggi Gamma potrebbero darci una mano

Alcuni buchi neri possono essere dei Wormhole? I raggi Gamma potrebbero darci una mano
INFORMAZIONI SCHEDA
di

Il nostro universo è costellato di fenomeni incredibili e di spettacolare potenza, difficili persino da immaginare. I buchi neri sono i capostipiti di questa categoria e, secondo dei ricercatori, alcuni di questi mostri cosmici potrebbero essere in realtà dei “wormhole”.

Un Wormhole, o anche detto “cunicolo spazio-temporale”, è una sorta di passaggio attraverso il tessuto dello spazio-tempo, capace di unire istantaneamente due regioni del cosmo distanti anche miliardi di anni luce tra loro (o persino collegare diversi universi). Almeno questo è quanto si ipotizza: sebbene la teoria della relatività di Einstein non ne escluda l’esistenza, per ora non vi sono mai state prove effettive di tali tunnel, e non è detto che debbano esistere obbligatoriamente.

Alcuni scienziati russi però, non si sono dati per vinti, e hanno stabilito – secondo la loro ricerca – un possibile metodo per differenziare questi wormhole dai comuni buchi neri. Se esistessero infatti, sarebbero molto simili ai divoratori dello spazio, in quanto presenterebbero un’eccezionale densità (ai limiti dell’incalcolabile) e miliardi di masse solari in quantità contenute di spazio.

Lo studio dei ricercatori, pubblicato sulla rivista della Royal Astronomical Society (e che potete trovare qui) ha come oggetto d'esame i buchi neri supermassicci che albergano in quasi tutte le galassie. I centri galattici attivi (AGN), sono delle fonti di radiazioni spettacolari, capaci di emanare più energia di un’intera galassia, compresi i raggi Gamma. Tuttavia, secondo l'autore principale dello studio Mikhail Piotrovich, astrofisico presso l'Osservatorio Astronomico Centrale di San Pietroburgo “gli AGN non producono moltissimi raggi Gamma, sono molti rari. E se lo facessero sarebbero per lo più proiettati in direzione dei poli del centro attivo, e non potenti quanto quelli che cerchiamo.

Un wormhole invece, a causa della sua doppia direzione del flusso (secondo la teoria in questi tunnel si potrebbe entrare e uscire da entrambe le estremità), presenterebbe scontri di materia molto più energici, capaci di generare vere e proprie esplosioni Gamma di potenza superiore, propagandosi per lo più in ogni direzione, come una sfera di energia. Qualsiasi materiale finito in un tunnel spazio-temporale finirebbe prima o poi con lo scontrarsi a velocità prossime a quelle della luce con un suo simile, proveniente dall’altro lato. Nella “gola” del cunicolo, come spiegano i ricercatori, si verrebbe a generare del plasma rovente a migliaia di miliardi di gradi Celsius capace di generare una miriade di segnali elettromagnetici di sconfinata potenza.

"Quello che mi sorprende di più è che nessuno ha mai proposto questa idea prima, dato che così semplice. Non ci aspettiamo di trovare un vero e proprio wormhole, ma instaurare già una ricerca utile a tal fine è un buon successo per noi” ha concluso Mikhail Piotrovich.

Di recente è tornato a far parlare di sé il famoso buco nero supermassiccio M87*, più turbolento che mai; ha suscitato interesse anche il nostro Sagittarius A*, che si è dimostrato un vero e proprio artista musicale.