C'è una causa da 250 milioni contro il fondatore di Tinder (da parte di... Tinder)

Il co-fondatore ed ex CEO di Tinder Sean Rad è finito nei guai. Match Group e IAC, le realtà che attualmente controllano Tinder, lo hanno citato in giudizio chiedendo danni per 250 milioni di dollari. Rad aveva fatto causa alla Match l'anno scorso, chiedendo sempre danni per diverse centinaia di milioni di dollari.

Le aziende che ora controllano la popolare dating app avevano accusato Sean Rad di aver portato con se materiale riservato al momento del suo abbandono per fondare un nuovo servizio di incontri.

Tinder dice che l'ex fondatore avrebbe inoltrato materiale riservato "e mai reso pubblico" alla sua email personale, finendo per utilizzare le strategia aziendali e i piani della sua vecchia azienda all'interno del suo nuovo progetto imprenditoriale. Sean Rad non ha smentito completamente le accuse, la sua linea difensiva è di aver avuto il pieno diritto di mantenere il contenuto della sua mail aziendale anche dopo il suo allontanamento, perché il contratto che aveva con Tinder glielo permetteva.

Non è certo questa la tesi di The Match Group, per cui l'ex CEO avrebbe violato gli accordi di riservatezza a cui era vincolato per ottenere "un guadagno personale".

"Questa sciocca causa legale rappresenta un tentativo di Match di fregare altri soldi a Rad, in modo da ottenere indietro centinaia di milioni a lui corrisposti a titolo di compensazioni e che si era guadagnato per aver costruito Tinder —e tutto questo perché Rad ha fatto ciò che il suo contratto lo autorizzava a fare". si legge nella richiesta di archiviazione.

Non è il primo caso di un ex dipendente che, al momento di lasciare una azienda, viene accusato di essersi portato dietro materiale riservato e confidenziale. Di recente una accusa simile è stata rivolta anche a diversi ex impiegati di Tesla. Il fatto singolare è che questa volta stiamo parlando della persona che ha fondato la compagnia, e a cui si deve la piattaforma tecnologica su cui si basa il suo successo.

Di recente la notizia della rivoluzione all'algoritmo di Tinder, che ha deciso di accantonare il sistema Gale-Shapley.