A caccia di fosfina: Rocket Lab annuncia missione su Venere per il 2023
La società aerospaziale privata Rocket Lab, specializzata nel lancio di carichi satellitari, ha dichiarato - lasciando tutti un po’ sorpresi - che intende organizzare una missione con destinazione Venere, in particolare la zona atmosferica “temprata” del pianeta, dove son state rinvenute tracce di fosfina.
Collegandosi al recente annuncio dato dalla Royal Astronomical Society, il CEO e fondatore della Rocket Lab Peter Beck ha dichiarato che la sua società è assolutamente pronta e vogliosa di intraprendere un’incredibile avventura: portare i propri strumenti e le proprie conoscenze fino alle nubi di Venere, per scoprire quanto più possibile sulla fosfina rinvenuta dai ricercatori, un possibile (ma non certo) segno di vita microbica venusiana.
La missione dovrebbe partire nel 2023, stando sempre alle parole del fondatore, il che la renderebbe un progetto da record assoluto: per esplorare la zona di Venere in questione infatti, potrebbero servire strumentazioni molto sensibili e al tempo stesso molto resistenti (dato l’ambiente proibitivo persino della fascia “temprata”). Una missione che contempli l’esistenza di un “pallone sonda” che possa mantenersi in quota per un lungo periodo di tempo dovrebbe vedere la luce non prima di 20 anni (anche perché l’attenzione di molte società spaziali era concentrata quasi esclusivamente su Marte); Peter Beck però ha in mente un progetto diverso, che potrebbe accorciare di molto i tempi nonostante lo scetticismo di alcuni.
Rocket Lab si propone di usare i suoi cavalli di battaglia: l’Electron (il suo lanciatore leggero a due stadi) e il Photon (una sorta di “bus satellitare” capace di inviare più sonde in diversi punti). Il piano è di portare il Photon in un fly-by di Venere con un’angolazione molto stretta, così da permettere al veicolo di passare più tempo possibile nella fascia dell’atmosfera di Venere. L’inconveniente più grande di questa manovra è che, una sonda già dotata di una velocità relativa molto alta (almeno 39mila km/h) - passando quasi a lama di coltello nell’atmosfera – andrebbe incontro ad un attrito notevole, potendo portare il tutto a bruciare in pochi secondi.
“Avremo abbastanza tempo per fare tutte le misurazioni del caso” ha riferito il CEO della compagnia, “pensavo che la probabilità di trovare qualcosa di interessante fosse incredibilmente bassa, mentre ora penso che le probabilità siano molto migliorate, data la recente fosfina. Penso qualunque siano le scoperte che faremo - positive o negative - saranno comunque di enorme importanza scientifica”.
La missione del 2023 dovrebbe essere interamente finanziata da privati, e potrebbe costare non oltre i 5 milioni di dollari. Un costo davvero contenuto. Che sia un piano concreto o meno, solo il tempo ce lo potrà dire, ma sta di fatto che la Rocket Lab di recente ha fatto ottimi progressi e nel 2021 poterà un satellite in orbita lunare per conto della NASA.
FONTE: SPACE.COM
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