Il cacciatore di pianeti TESS ha concluso con successo il suo compito primario

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Il “Transiting Exoplanet Survey Satellite”, più comunemente detto TESS, aveva il compito di mappare quanti più sistemi stellari nel nostro vicinato cosmico, fino ad una distanza di 600 AL. La NASA ha confermato che il suo obiettivo principale è stato portato a termine, e che il satellite è pronto per entrare in una nuova fase di scoperte.

Lanciato nel 2018 con un vettore Falcon 9 Full Thrust della SpaceX, è sostanzialmente un piccolo osservatorio spaziale dotato di 4 fotocamere ad alta tecnologia (create direttamente dai laboratori dell’MIT), ognuna con un campo visivo di 24°x24°. Posizionate ognuna sopra l’altra, quasi a formare una colonna di fotocamere, il reale campo del satellite è di 24°x96° e questo – combinato con la sua traiettoria ellittica ad alta eccentricità – ha permesso uno studio approfondito della quasi totalità della volta celeste.

In questi due anni di missione oltre il 75% del cielo stellato è stato fotografato da TESS, andando a collezionare dati preziosissimi per la comprensione dei sistemi stellari a noi prossimi. Oltre 2000 nuovi possibili esopianeti son stati scoperti dalla NASA, e ben 66 son stati già certificati e catalogati. Il suo traguardo più interessante è stato aver scoperto il pianeta “TOI-700 d”, un potenziale gemello della Terra, situato a circa 101 anni luce dal nostro Sole e posto nella fascia abitabile della propria stella, una nanna rossa.

La missione TESS ora si appresta ad entrare nella fase “estesa” e – stando a quanto affermato dalla NASA stessa – il satellite subirà alcune migliorie via software per incrementare la sua capacità di analisi fotometrica, ma anche ridurre drasticamente il tempo impiegato nell’acquisizione di immagini, portandolo dai circa 30 minuti della missione odierna a quasi una decina.

Il cacciatore di pianeti TESS ha concluso con successo il suo compito primario