La calotta glaciale della Groenlandia potrebbe aver raggiunto un "punto di non ritorno"

La calotta glaciale della Groenlandia potrebbe aver raggiunto un 'punto di non ritorno'
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La calotta glaciale della Groenlandia non se la passa per niente bene: lo scorso anno, infatti, sono andati persi 532 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Ciò equivale a 3 milioni di tonnellate di acqua che fluiscono negli oceani globali ogni giorno, o sei piscine olimpioniche ogni secondo.

La perdita di massa dello scorso anno è stata di almeno il 15% superiore al record precedente nel 2012, ma ancora più allarmanti sono le tendenze a lungo termine, affermano gli scienziati in uno nuovo studio. "Il 2019 e gli altri quattro anni di perdite record si sono verificati tutti nell'ultimo decennio", ha dichiarato l'autore principale Ingo Sasgen, glaciologo presso il Centro Helmholtze.

Se tutta la calotta glaciale della Groenlandia si sciogliesse, solleverebbe gli oceani globali di sette metri.

Basterebbero, inoltre, "solo" un paio di metri di acqua in più per ridisegnare tutte le coste del nostro pianeta. Fino al 2000, la calotta glaciale della Groenlandia, che copre un'area tre volte la Francia, generalmente accumulava tanta massa quanta ne perdeva. Negli ultimi due decenni, però, il ritmo sempre più crescente del riscaldamento globale ha sconvolto questo equilibrio.

Nel 2019, la calotta glaciale ha perso un totale di 1,13 trilioni di tonnellate, circa il 45% dai ghiacciai che scivolavano nel mare e il 55% dal ghiaccio sciolto, mentre ha guadagnato circa 600 miliardi di tonnellate attraverso le precipitazioni. Un altro studio afferma che la calotta abbia superato un "punto critico" ed è ora destinata a disintegrarsi. Per Sasgen, tuttavia, è ancora presto per saperlo.

Questa notizia non deve far scoraggiare, anzi: "ogni grado decimale risparmiato in termini di riscaldamento risparmierà una certa quantità di innalzamento del livello del mare, sia in grandezza che in velocità". Dal 1992 al 2018, la Groenlandia ha perso circa quattro trilioni di tonnellate di massa, provocando un aumento del livello medio del mare di 11 millimetri, secondo uno studio pubblicato nel 2019 sulla rivista Nature.