Cancellare la vita su un esopianeta? Basta il brillamento di una stella

Cancellare la vita su un esopianeta? Basta il brillamento di una stella
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La scoperta di esopianeti simili alla Terra, mondi che orbitano attorno alle stelle al di fuori del sistema solare, è stato uno degli sviluppi più significativi della moderna astronomia. Numerosi esopianeti si trovano nelle "zone abitabili" delle stelle, ma non tutti potrebbero supportare la vita.

Un esopianeta troppo vicino alla sua stella ospite, infatti, è altamente sensibile alle esplosioni di radiazioni dell'astro, noti anche come "brillamenti" o "flare" (anche il nostro Sole può emetterli). Nello studio, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters e condotto da Dimitra Atri del NYUAD Center for Space Science Research, lo scienziato ha scoperto che non tutti gli esopianeti nelle zone abitabili sono in grado di mantenere condizioni ospitali per la vita.

Gli esopianeti che si trovano in prossimità delle stelle sono soggetti a esplosioni di radiazioni che possono disturbare le condizioni abitabili a meno che - ovviamente - quest'ultimo non sia dotato di una schermatura atmosferica o magnetica in grado di proteggerlo. Nello studio, Atri esplora come l'influenza di questi brillamenti possa interrompere la capacità del pianeta di ospitare la vita. È stato anche esaminato, inoltre, il ruolo dell'intensità del campo magnetico di un pianeta e la sua atmosfera nel fornire protezione da queste esplosioni.

Lo studio ha concluso che questi brillamenti possono aumentare bruscamente il livello di radiazione sulle superfici planetarie e avere la capacità di interrompere le condizioni potenzialmente abitabili dei pianeti. "Ulteriori progressi in questo settore miglioreranno la nostra comprensione della relazione tra eventi solari estremi, dose di radiazioni e abitabilità planetaria", conclude infine lo scienziato.