I cani osservano con più attenzione i volti dei loro simili

I cani osservano con più attenzione i volti dei loro simili
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Due articoli scientifici studiano come i cani osservano il volto degli esseri umani per carpirne informazioni ma anche come essi siano attenti a ciò che diciamo e, soprattutto, a quale tono usiamo quando parliamo con loro.

Una nuova ricerca sui nostri amici a quattro zampe è stata pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience ed analizza come si comporta il cervello dei cani quando osservano il volto di un'altra persona ed il volto di un altro cane. Riuscire a percepire segnali dal volto, sia per noi essere umani che per i cani, è molto importante perché, grazie a questa abilità, possiamo capire i sentimenti che pervadono l’altro e questa abilità è importante soprattutto per specie sociali come il cane e l’uomo. Per capire quali aree del cervello si attivano quando si guarda un volto, sia nei cani che nell'uomo, gli scienziati hanno usato una tecnica chiamata fMRI che misura la quantità di sangue che raggiunge le varie aree del cervello quando queste vengono sollecitate.

Il campione osservato era composto da 20 cani domestici e 30 persone. Ai partecipanti all'esperimento sono stati fatti vedere 4 video della durata di 2 secondi ciascuno. Un video mostrava il volto di un cane, uno il volto di un essere umano, un altro la nuca di un cane e l’ultimo la nuca di un uomo. Ebbene, sia nei cani che negli esseri umani il cervello lavorava maggiormente quando sullo schermo appariva un conspecifico. Quando, invece, sullo schermo appariva la nuca, cani e umani si comportavano in modo di verso: per i cani non vi era differenza tra nuca e volto, negli umani invece la nuca suscitava ben poco interesse e non vi era molto lavoro da parte del cervello. Questo si spiega perché i cani ricevono informazioni da molte parti del corpo diverse come, per esempio, la coda oppure le orecchie, e queste ultime sono visibili anche da dietro.

Negli esseri umani, invece, è il volto la parte più importante per comprendere i sentimenti dell’altra persona. Un altro studio, pubblicato questa volta su Scientific Reports, ha voluto indagare come il cervello dei cani si attiva quando ci sentono parlare. Quando sentiamo parlare qualcuno il nostro emisfero destro analizza prima il tono di voce e, successivamente, l’emisfero sinistro analizza il significato delle parole. Dallo studio è emerso che anche per i cani è così, con i due emisferi che lavorano in concerto come quelli degli esseri umani e che rende questi compagni di vita, se possibile, ancora più speciali.