Caos elezioni USA: "per anni usato software per accesso remoto nelle macchine per il voto"
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E' caos elezioni negli USA, dove una delle società produttrici di macchine per il voto avrebbe ammesso di aver installato un "software per accesso remoto" all'interno di queste ultime. Il tutto sarebbe avvenuto tramite una lettera inviata al senatore statunitense Ron Wyden e ottenuta in seguito dai colleghi di Motherboard.
Nell'articolo pubblicato da questi ultimi, a firma Kim Zetter, si legge: "In una lettera inviata al Sen. Ron Wyden (D-OR) in aprile e ottenuta di recente da Motherboard, Election Systems and Software ha riconosciuto di aver 'fornito il software di connessione remota pcAnywhere ... ad un piccolo numero di clienti tra il 2000 e il 2006', con quest'ultimo che è stato installato sul sistema di gestione delle elezioni ES & S".
E' interessante notare come la giornalista Kim Zetter avesse già pubblicato sul New York Times lo scorso febbraio un articolo denominato "Il mito delle macchine per il voto a prova di hacker". "La dichiarazione contraddice ciò che la società mi aveva detto per una storia che ho scritto per il New York Times a febbraio. A quel tempo, un portavoce aveva dichiarato che ES & S non aveva mai installato pcAnywhere su nessun sistema elettorale. 'Nessuno dei dipendenti, compresi i dipendenti di lunga data, è a conoscenza del fatto che i nostri sistemi di voto sono stati mai venduti con software di accesso remoto', aveva affermato il portavoce", scrive Zetter nell'articolo in questione.
"Software come pcAnywhere vengono utilizzati dagli amministratori per accedere e controllare i sistemi da una postazione remota e per effettuare interventi di manutenzione, aggiornamento o modifica del software. Ma i sistemi di gestione delle elezioni e le macchine per il voto dovrebbero essere "air-gapped", ovvero disconnesso da Internet e da qualsiasi altro sistema ad esso connesso, per ragioni di sicurezza. [...] I tecnici ES & S potevano connettersi ai sistemi e utilizzare il software per risolvere i problemi, creando così una potenziale porta di ingresso per hacker e malintenzionati", dichiara Zetter.
Insomma, una situazione piuttosto grave e problematica, che peggiora se pensiamo che nel 2006, mentre i sistemi elettorali in questione erano ancora in funzione, alcuni hacker erano riusciti a ottenere il codice sorgente di pcAnywhere, rilasciato poi pubblicamente nel 2012.
FONTE: Motherboard
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