Capacità straordinarie: la memoria "perenne" delle seppie

Capacità straordinarie: la memoria 'perenne' delle seppie
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Un pool di ricercatori dell'Università di Cambridge, del Marine Biological Laboratory (MBL) e dell'Università di Caen, ha scoperto che le seppie possono ricordare cosa, dove e quando sono accaduti eventi specifici, fino ai loro ultimi giorni di vita.

I risultati, pubblicati sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, sono estremamente importanti poiché è la prima volta in assoluto che viene scoperto un animale i cui ricordi di eventi specifici non si deteriorano con l'età.

Alexandra Schnell, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Cambridge, che ha condotto gli esperimenti presso il Marine Biological Laboratory, ha affermato: "Le seppie possono ricordare cosa hanno mangiato, dove e quando, e usano questa memoria per guidare le loro decisioni alimentari in futuro. Ciò che sorprende è che non perdono questa capacità con l'età, nonostante mostrino altri segni di invecchiamento come la perdita della funzione muscolare e dell'appetito".

Negli esseri umani al contrario, con l'avanzare dell'età, vengono perse gradualmente le capacità di ricordare esperienze accadute in passato in momenti e luoghi particolari, o addirittura eventi anche non troppo lontani vissuti solo qualche giorno prima. Questa categoria mnemonica è conosciuta come memoria episodica e si pensa che il suo declino sia dovuto al deterioramento di una parte del cervello chiamato ippocampo.

Le seppie invece non hanno un ippocampo e la loro struttura cerebrale è completamente diversa dalla nostra. Il loro lobo verticale del cervello è associato all'apprendimento e alla memoria, e non si deteriora fino agli ultimi due o tre giorni di vita, il che (secondo i ricercatori) potrebbe spiegare perché la memoria episodica non è influenzata dal loro invecchiamento.

Per condurre l'esperimento, le seppie sono state addestrate ad avvicinarsi a una posizione specifica nella loro vasca contrassegnata da una bandiera. In seguito sono state abituate ad apprendere che i due cibi che mangiano comunemente (gamberi d'erba e gamberoni) erano disponibili in luoghi specifici contrassegnati.

Durante il test, ripetuto ogni giorno per quattro settimane, tutte le seppie, indipendentemente dall'età, osservavano con attenzione quale cibo comparisse per primo su ogni bandiera, utilizzando questo approccio per capire quale fosse il punto di alimentazione migliore per ogni pasto successivo.

"I risultati ottenuti sono stati stupefacenti. Le seppie più vecchie erano brave quanto quelle più giovani nel compito mnemonici, addirittura alcune delle seppie più anziane hanno fatto anche meglio nella fase di test", ha concluso entusiasta la prof.ssa Schnell.

Capacità straordinarie: la memoria 'perenne' delle seppie