Carenza di chip: il Governo USA chiede a TSMC dettagli sulla crisi

Carenza di chip: il Governo USA chiede a TSMC dettagli sulla crisi
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Il Dipartimento per il Commercio degli Stati Uniti d'America, per cercare di circostanziare al meglio l'attuale crisi dei semiconduttori, ha chiesto a diversi chipmaker, incluso il colosso taiwanese TSMC, documentazioni in merito allo shortage.

Il produttore indipendente taiwanese TSMC è noto al grande pubblico per essere il produttore di tantissimi chip destinati al mercato dell'elettronica di consumo. Di fatto, si tratta di un vero e proprio factotum dal momento che tra i suoi clienti si annoverano giganti del calibro di Apple, AMD e Qualcomm. Di recente, l'azienda ha annunciato anche la costruzione di un nuovo impianto in Giappone, forse come diretta conseguenza alla partnership siglata tra TSMC e Sony.

L'obiettivo del Dipartimento del Commercio è quello di comprendere meglio tutti i passaggi che hanno portato a mettere in ginocchio la catena di approvvigionamento e, per estensione, l'industria, in modo da poter sviluppare piani e intraprendere azioni atte a mitigarne la portata e cercare di risolvere la crisi quanto prima.

Lo shortage ha determinato una forte crisi anche nel settore videoludico con una forte carenza di schede video e console. Già nelle scorse settimane le richieste del Governo USA iniziarono a destare preoccupazioni sul fronte taiwanese, per il timore che parte delle informazioni riservate potesse trapelare. Stando a quanto emerso, attualmente il Dipartimento avrebbe fornito sufficienti garanzie in tal senso, in un'ottica di collaborazione tra le parti.

Tra l'altro, come riportato dalla fonte, il Segretario al Commercio Gina Raimondo avrebbe usato come leva il Defense Production Act, una legge che che costringe le aziende statunitensi a produrre in loco. Allo stato attuale non è ancora chiaro come possa essere impugnato in tal senso questo decreto, dato che l'obiettivo è risolvere la crisi e non generare ulteriori cortocircuiti, però quello che attualmente suona come un ultimatum ha come termine ultimo l'8 novembre.