La casata degli Asburgo: ecco qual è stato il segreto della loro longevità

La casata degli Asburgo: ecco qual è stato il segreto della loro longevità
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Gli Asburgo sono stati per 900 anni una delle famiglie più importanti in tutt'Europa. Eppure, vi sono stati personaggi e problemi legati a questa dinastia che hanno portato a dei momenti di crisi. Com'è possibile, quindi, che siano riusciti a rimanere a galla per così tanto tempo? Proviamo a ripercorre la loro storia e i loro segreti.

Tutto iniziò con l'ascesa degli importanti centri commerciali dell'Italia basso-medievale del Nord e dell'area delle Fiandre. Le ricchezze portate da questi grandi flussi di denaro portarono la dinastia a rafforzare le proprie radici.

La stabilità, rispetto ai loro rivali, li preparò ad affrontare un momento cruciale nell'Europa medievale: la caduta dell'Impero degli Hohenstaufen, dopo la morte di Federico II di Svevia. Infatti, proprio in questo periodo Rodolfo d'Asburgo venne nominato re di Germania e ristabilì l'ordine in vaste zone del Sacro Romano Impero.

Affiancando una campagna di espansione territoriale con una serie di alleanze matrimoniali, alla metà del XV secolo, gli Asburgo riuscirono ad ottenere ufficialmente il titolo imperiale che, da quel momento in poi, rimase sulle loro teste fino al 1806, quando il Sacro Romano Impero venne formalmente sciolto da Francesco II d'Asburgo.

Da est ad ovest, dopo la scoperta dell'America, la famiglia riuscì a quasi conquistare il mondo - al punto che il regno di Carlo V, re spagnolo e imperatore dal 1519, venne definito come entità dove non tramontava mai il sole.

Ma qual era il segreto per avere tanto successo in quasi 4 continenti? La risposta è abbastanza semplice: provare ad avere tanti figli. Si stima, infatti, che ogni 100 anni metà delle famiglie nobiliari europee svanivano per la mancanza di eredi maschi. Questo, al contrario, non era il caso degli Asburgo. Basti pensare alla regina Maria Teresa d'Austria, che ebbe 16 parti nel giro di 20 anni, da cui nacque anche la famosissima Maria Antonietta.

Tuttavia, non tutti i metodi per favorire una gravidanza raggiungevano completamente l'obiettivo. Per esempio, Carlo VI obbligò la sua promessa sposa a sottoporsi, prima, ad un'invasiva visita ginecologica per certificare la sua verginità. Successivamente, la spinse a bere decine di taniche di vino, nella convinzione che questi avrebbero aiutato ad avere dei figli maschi. Da qui ne conseguì il noto alcolismo dell’imperatrice consorte.

Inoltre, per assicurare la propria nomea di "regnanti cattolicissimi" e i propri confini, spesso si finiva a far sposare consanguinei, portando a dei disastri biologici su tutti gli aspetti, da quello fisico fino a quello mentale.

Le evidenti fallace di questo sistema di "proliferazione" portò a periodi di crisi, come agli inizi del XVIII secolo, quando Carlo II d'Asburgo, re spagnolo, morì senza eredi e lasciò la Spagna, dominio secolare degli Asburgo, alla famiglia dei Borbone. I riflettori, di conseguenza, si spostarono verso l'imperatore Carlo VI d'Austria e alla sua progenie.

Quest'ultimo e sua moglie non ebbero eredi maschi che riuscirono a sopravvivere ai primi anni di vita, ma diedero alla luce Maria Teresa d'Austria, prima che l'imperatore morisse e lasciasse il trono d'Austria e dell'Impero vacante.

Pur assumendo il semplice titolo di imperatrice consorte, alla fine l'erede di Carlo VI rimarrà regina d'Austria e riporterà allo splendore di una volta il nome della sua famiglia.

Vi era un problema, però: il cognome. Con la nuova regina d'Austria, gli eredi maschi avrebbero ereditato il nome del padre, Leopoldo I di Lorena, non della madre. Anche sotto questo aspetto, però, Maria Teresa fece pressione e, alla fine, riuscì a dare ai suoi futuri eredi il nome "Asburgo-Lorena".

Sarà con questo nome che la famiglia più nota in tutt'Europa continuerà a sopravvivere fino al XX secolo, quando l'ultimo grande erede, l'arciduca Francesco Ferdinando, verrà ucciso.