I casi di influenza invernale sono diminuiti del 99,9% in Nuova Zelanda

I casi di influenza invernale sono diminuiti del 99,9% in Nuova Zelanda
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In Nuova Zelanda si è riscontrato un curioso effetto del distanziamento sociale, dell'isolamento e dell'indossare mascherine: una riduzione del 99,9% dei casi di influenza. Lo studio, condotto dall'Institute of Environmental Science and Research di Wellington, è stato pubblicato su Nature Communications.

La Nuova Zelanda ha risposto in modo incredibile alla pandemia da COVID-19. Tutto questo grazie a un rigoroso controllo delle frontiere e ai blocchi regionali. Il team di esperti ha calcolato tutti i casi delle infezioni virali respiratorie della Nuova Zelanda, ed è stato scoperto che il paese ha visto un grande calo di tutte le altre malattie, in particolare l'influenza.

Si sta parlando di una riduzione del 67,7% durante il blocco e del 99,9% dopo il blocco. Non solo l'influenza: anche altri virus respiratori hanno registrato un forte calo, tra cui il virus respiratorio sinciziale (98%) l'agente eziologico più importante della bronchiolite e della polmonite infantile, il metapneumovirus umano (92,2%) e il rinovirus (74,6%).

Oltre ai blocchi, anche il comportamento umano ha giovato in questa riduzione. Più persone si lavano le mani, si distanziano socialmente anche quando non sono a casa e decidono di isolarsi quando riscontrano sintomi. Questo comportamento potrebbe far riscrivere le linee guida dell'OMS in relazione alle misure di protezione contro l'influenza.

Questo non è il primo caso in cui una malattia non si presenta quest'anno: una malattia rara chiamata mielite flaccida acuta, che si diffonde ogni due anni e colpisce i bambini durante l'estate, non è riuscita a raggiungere i numeri osservati durante il 2018 e il 2016.