Il caso della cosiddetta ameba "mangia cervello" mette in guardia gli States

Il caso della cosiddetta ameba 'mangia cervello' mette in guardia gli States
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Nella Carolaina del Nord un uomo è morto a causa di una rara infezione provocata dalla ameba Naegleria Fowleri, comunemente detta “ameba mangia cervello”.

Questa creatura è un protista che vive in acque dolci come quelle di fiumi o laghi. Ha due forme morfologiche diverse a seconda del ciclo vitale.

Diventa, ad esempio, una piccola cisti (una struttura ripiegata su sé stessa altamente resistente agli stress ambientali) in condizioni ambientali sfavorevoli, ovvero in acque con temperatura inferiore a 10°C.

Quando l’acqua raggiunge temperature più favorevoli (fino a 42°C), la cisti si risveglia e assume la forma ameboide con i suoi flagelli.

Il piccolo organismo, quindi, diventa più simile ad una ameba con un flagello che usa per muoversi.
In determinate condizioni può essere un parassita e attaccare il sistema nervoso centrale dei vertebrati, i mammiferi in particolare.

L’ameba entra nella cavità nasale di un bagnante insieme all’acqua dolce e, da lì, penetra nella mucosa nasale e segue il nervo olfattivo fino ad arrivare nel sistema nervoso centrale dove e, se trova la giusta temperatura ed il nutrimento necessario, si moltiplica.

L’ameba divora le cellule del sistema nervoso centrale ed i danni che provoca la rendono mortale in una percentuale superiore al 90% dei casi. I primi sintomi generalmente si manifestano dopo cinque giorni dopo l’infezione; la morte, invece, potrebbe verificarsi dopo altri cinque giorni.

Onde evitare di contrarre l’infezione, sarebbe preferibile non nuotare in fiumi o laghi quando l’acqua è calda e non lavarsi le narici in acqua dolce infetta.

Anche i filtri delle piscine, se non correttamente puliti con regolarità, possono favorire la formazione dell’ameba.Sfortunatamente non sembrano esserci protocolli medici contro questa infezione, anche se le terapie antifungine sembrano dare buoni risultati.

Tuttavia negli States, tra il 1862 e il 2018, sono stati registrati solamente 145 casi di infezione da Naegleria Fowleri. In Italia, invece, possiamo stare tranquilli: fino ad ora è stato registrato solamente un caso di infezione.

Il caso della cosiddetta ameba 'mangia cervello' mette in guardia gli States