CEO di Telegram: 'è giunta l'ora che Apple si prenda le sue responsabilità'

CEO di Telegram: 'è giunta l'ora che Apple si prenda le sue responsabilità'
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In seguito alle "frecciatine" lanciate da Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, un altro importante esponente del mondo tech non le ha di certo mandate a dire per quanto riguarda le politiche messe in atto da Apple. Ci riferiamo a Pavel Durov, CEO di Telegram, uno dei servizi di messaggistica istantanea più utilizzati al mondo.

In particolare, stando anche a quanto riportato da MSPowerUser, Durov ha utilizzato il suo canale Telegram ufficiale per far sapere agli utenti quanto sta accadendo. Il CEO di Telegram ha affermato: "Apple ci sta chiedendo di chiudere 3 canali utilizzati dal popolo bielorusso per smascherare le identità dei loro oppressori. [...] La preoccupazione è che la pubblicazione di informazioni personali relative a forze dell'ordine e propagandisti possa incitare alla violenza.

[...] Preferirei lasciare attivi i canali, ma in genere Apple non offre molta scelta per app come Telegram in tali situazioni. Sfortunatamente, presumo che questi canali finiranno per essere bloccati su iOS, ma rimarranno disponibili su altre piattaforme".

Decisamente più "duro", invece, il messaggio successivo: "Apple ha rilasciato un comunicato dicendo che non voleva che interrompessimo i 3 canali gestiti dai manifestanti bielorussi, ma solamente post specifici 'che rivelano informazioni personali'.

Questa astuta dichiarazione ignora il fatto che i canali [...] consistono interamente in informazioni personali relative a oppressori, nonché a coloro che hanno contribuito a truccare le elezioni, perché è per questo motivo che esistono.

Nascondendo le sue richieste dietro ad un linguaggio vago, Apple sta cercando di evitare la responsabilità derivante dalle regole che mette in atto. [...] Secondo questo sondaggio, oltre il 94% degli utenti bielorussi pensa che i canali che stanno facendo preoccupare Apple dovrebbero essere lasciati in pace.

In precedenza, quando noi di Telegram eliminavamo i post su richiesta di Apple, sostituivamo questi ultimi con un avviso che citava la regola che limitava tali contenuti per gli utenti iOS. Tuttavia, Apple ci ha contattato qualche tempo fa dicendo che la nostra app non è autorizzata a mostrare agli utenti tali avvisi perché 'irrilevanti'.

Allo stesso modo, quando Facebook ha voluto informare i suoi utenti che il 30% delle commissioni che gli utenti pagavano per gli eventi online andava ad Apple, la società di Cupertino non ha permesso a Facebook di farlo dicendo che questa informazione era (ancora una volta) 'irrilevante'.

Non sono assolutamente d'accordo con la definizione di Apple di 'irrilevante'. Penso che il motivo per cui alcuni contenuti sono stati censurati o perché il prezzo è più alto del 30% sia il contrario di irrilevante.

Apple ha il diritto di essere avida e formalista (o forse no - questo è qualcosa che devono decidere i tribunali e le autorità), ma è ora che impari ad assumersi la responsabilità delle proprie politiche invece di cercare di nasconderla agli utenti: meritano di saperlo".

Insomma, il CEO di Telegram ha detto la sua sulla questione, spendendo parole non esattamente positive nei confronti delle politiche di Apple.

CEO di Telegram: 'è giunta l'ora che Apple si prenda le sue responsabilità'