Cercatori d'oro illegali distruggono un patrimonio storico vecchio 2.000 in Sudan

Cercatori d'oro illegali distruggono un patrimonio storico vecchio 2.000 in Sudan
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Gli antichi resti di Jabal Maragha, un piccolo insediamento dell'antico regno nubiano di Kush vecchio 2.000 anni, non esiste più. Non a causa del tempo o di altre corrosioni naturali... ma per colpa dell'uomo. Il sito, infatti, è stato distrutto - senza alcuna remora - da una banda di cacciatori d'oro illegali.

La banda ha utilizzato un paio di macchine per scavare un buco gigante di 16 metri di profondità e 19 metri di lunghezza. Il sito storico, secondo i funzionari del dipartimento delle antichità e dei musei del Sudan, è stato reso irriconoscibile.

"Abbiamo lavorato su questo sito per un mese", ha dichiarato l'archeologo Habab Idriss Ahmed, che per primo ha scavato le rovine di Jabal Maragha nel 1999. "All'epoca, era un sito tranquillo e bello, mai toccato da nessuno. Ma oggi, quando sono arrivato qui, sono rimasto scioccato dal modo in cui è stato distrutto".

I cacciatori d'oro hanno distrutto completamente il sito perché il terreno era composto da strati di arenaria metallica e pirite, che dovevano aver attivato i loro metal detector. Data la ricca storia del territorio e la ricchezza di risorse naturali, non sorprende che l'antico sito sia diventato un obiettivo per i minatori d'oro illegali.

Questo, purtroppo, non è il primo sito a subire un destino così nefasto: almeno 100 dei 1.000 siti archeologici noti in tutto il Sudan sono già stati distrutti finora, soprattutto attraverso l'utilizzo di pesanti macchinari per l'estrazione dell'oro. I cercatori d'oro hanno distrutto qualcosa che ha più valore del prezioso metallo: la storia, qualcosa che non può essere rimpiazzata scavando in un'altra zona.

Cercatori d'oro illegali distruggono un patrimonio storico vecchio 2.000 in Sudan