Il chatbot IA Google Bard è disponibile: ecco come si è comportato coi primi utenti

Il chatbot IA Google Bard è disponibile: ecco come si è comportato coi primi utenti
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Non è passato molto tempo da quando abbiamo fatto riferimento su queste pagine all'arrivo della waitlist per Google Bard, ovvero per l'intelligenza artificiale che qualcuno può vedere come la risposta di BigG a ChatGPT. La lista d'attesa per ora non è disponibile in Italia, ma ciò che è già arrivato sono i primi riscontri da parte degli utenti.

Infatti, nonostante Bard non sia ancora utilizzabile dall'Italia, nella serata del 21 marzo 2023 portali esteri ben noti come The Verge e TechCrunch hanno già pubblicato quelle che di fatto rappresentano le "prime impressioni" sull'IA di Google. Ricordiamo, in ogni caso, che per ora la lista d'attesa relativa al chatbot è accessibile solamente dagli Stati Uniti d'America e dal Regno Unito, come si apprende anche dal blog ufficiale di Google.

In attesa che il tutto venga esteso, vale dunque la pena soffermarsi rapidamente su quanto emerso dai test svolti dai primi utenti. A tal proposito, The Verge scrive, dopo alcune ore di conversazione con l'IA, che "sembra che Google abbia fatto grandi sforzi per tenere in riga Bard", nel senso che la società di Mountain View sarebbe riuscita nell'intento di non far andare troppo "fuori dagli schemi" il chatbot, come invece è accaduto in passato con altre soluzioni (potreste ricordarvi la conversazione in cui l'IA ChatGPT sembrava diventare aggressiva). Ci sono comunque contesti in cui anche Bard sembra "lasciarsi andare", ad esempio, a valutazioni di film, visto che in una conversazione avrebbe indicato una pellicola come "incredibilmente commovente", ma in linea generale sembrerebbe più "in focus" rispetto ad altre soluzioni.

Per il resto, durante la prova di The Verge Bard si è "scusato spesso" e soprattutto, citiamo testualmente la fonte, rappresenterebbe "uno strumento notevolmente peggiore di Bing, almeno quando si tratta di far emergere informazioni utili da Internet". Sembra infatti che Bard attualmente sbagli spesso nel fornire risposte, così come che risulti "noioso" quando si tenta di chiedere qualche indicazione più "creativa".

Una visione tutto sommato simile arriva dai primi test di TechCrunch, che ha messo a confronto Bard, Claude (la risposta a ChatGPT di ex dipendenti OpenAI) e GPT-4. Da quest'ultimo Bard non sembra uscire vincitore, considerando che le conclusioni finali del test lasciano intendere che sia GPT-4 a essere "più avanti". Chiaramente di tratta solamente di una fase preliminare e dunque questi primi test vanno assolutamente presi con le pinze, ma questo è ciò che sembra emergere per ora.