ChatGPT, carriera a rischio per un avvocato che ha usato il chatbot

ChatGPT, carriera a rischio per un avvocato che ha usato il chatbot
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In poco tempo siamo passati dal rischio che gli studenti usassero l'IA per i compiti al Prof che usa ChatGPT per scoprirli. Se a scuola la situazione si è ribaltata, aspettate di scoprire cosa ha combinato questo avvocato.

Il suo nome è Steven Schwartz dello studio Levidow & Oberman e stava seguendo il caso di Roberto Mata, un utente che aveva fatto casa alla compagnia aerea Avianca per lesioni al ginocchio causate da un carrello dell'azienda.

Mentre la compagnia aerea provava a rispedire al mittente le accuse, il legale dell'uomo ha fornito alla corte una lunga serie di precedenti il cui esito era andato a favore dell'utente e non della compagnia.

Sfortunatamente, il legale si era avvalso delle "qualità di ChatGPT per ottenere quella serie di casi precedenti, tutti assolutamente credibili:

  • Varghese v. China Southern Airlines
  • Shaboon v. Egyptair
  • Petersen v. Iran Air
  • Martinez v. Delta Airlines
  • Estate of Durden v. KLM Royal Dutch Airlines
  • Miller v. United Airlines

Peccato che tutti questi casi fossero generati di sana pianta. Inutile raccontarvi lo stupore di Schwartz quando gli è stato chiesto di rendere conto delle sue azioni, non essendo in alcun modo a conoscenza del fatto che il funzionamento di un'IA generativa può portare a questo genere di risultati e "della possibilità che il suo contenuto potesse essere falso".

Non soddisfatto, Schwartz ha anche fornito gli screenshot delle sue conversazioni con il chatbot, con particolare enfasi sul passaggio in cui chiedeva allo strumento di confermarne l'esistenza nei database legali. Peccato che non fosse così.

A questo punto la palla passa al giudice, che invece di giudicare il caso Mata v. Avianca dovrà decidere delle sorti della trentennale carriera dell'avvocato. Di certo, tutto ci si poteva aspettare tranne che a copiare i compiti con ChatGPT sarebbe stato un legale.