ChatGPT, chi si rivede: il chatbot IA è ora di nuovo disponibile in Italia

ChatGPT, chi si rivede: il chatbot IA è ora di nuovo disponibile in Italia
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Non è passato molto tempo da quando abbiamo fatto riferimento su queste pagine al raggiungimento dell'accordo tra Garante della privacy e OpenAI. Non esattamente tutti, però, si aspettavano che il servizio IA di quest'ultima tornasse a funzionare solamente poche ore dopo. Ebbene sì: ChatGPT è ora nuovamente accessibile in Italia.

Basta infatti banalmente collegarsi al portale ufficiale di ChatGPT per notare che l'avviso "ChatGPT disabled for users in Italy" ("ChatGPT disabilitato per gli utenti in Italia") è scomparso. Sì, si fa proprio riferimento al messaggio che veniva mostrato agli utenti italiani da diverse settimane, ovvero da quando era arrivato il blocco di ChatGPT in Italia per decisione del Garante della privacy.

Quest'ultimo aveva richiesto a OpenAI, l'organizzazione dietro al servizio di intelligenza artificiale, di adeguarsi alle dovute tutele della privacy, cosa che evidentemente è stata fatta. Ora infatti, dopo le prime indiscrezioni provenienti dalla stampa italiana in merito all'accordo raggiunto tra le parti, è arrivata l'ufficialità.

Per quanto alcuni utenti stiano ancora riscontrando problemi nell'effettuare il login al proprio profilo OpenAI dall'Italia (segno che probabilmente ci sono ancora dei "piccoli dettagli" da sistemare dietro le quinte), c'è già chi ha visto comparire, contestualmente al servizio IA, la scritta "Welcome back, Italy" ("Ben tornata, Italia"). Insomma, il chatbot è effettivamente tornato utilizzabile nel nostro Paese, tra l'altro con qualche giorno di anticipo rispetto alla "scadenza" del 30 aprile 2023 che era stata originariamente prefissata.

Nella serata del 28 aprile 2023 è stata pubblicata anche la conferma sul portale ufficiale del Garante della privacy. "ChatGPT: OpenAI riapre la piattaforma in Italia garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei", si legge nel comunicato stampa. Potreste voler dare un'occhiata al succitato sito Web per tutti i dettagli del caso, ma in linea generale "OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell'Autorità".

In parole povere, sono state messe a disposizione degli utenti e non utenti europei (e in alcuni casi anche extra-europei) maggiori informazioni, così come sono stati modificati e chiariti alcuni punti e sono state riconosciute agli utenti soluzioni accessibili per l'esercizio dei loro di diritti. "Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani", si legge nel comunicato del Garante della privacy.

"L'Autorità esprime soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI, nelle prossime settimane, ottemperi alle ulteriori richieste impartitele con lo stesso provvedimento dell'11 aprile con particolare riferimento all'implementazione di un sistema di verifica dell'età e alla pianificazione e realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all'utilizzo dei propri dati personali ai fini dell'addestramento degli algoritmi.

L'Autorità riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati.

L'Autorità proseguirà dunque nell'attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell'Unione europea", conclude il Garante. In tutto ciò, ChatGPT è tornato.