Chernobyl torna a bruciare "come la brace di un fuoco mai spento"

Chernobyl torna a bruciare 'come la brace di un fuoco mai spento'
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Trentacinque anni dopo che la centrale nucleare di Chernobyl è esplosa nel peggior incidente nucleare della storia, le reazioni di fissione hanno ripreso a bruciare nei cumuli di combustibile di uranio sepolti in profondità all'interno di una sala del reattore numero 4.

"Come la brace di un barbecue" afferma Neil Hyatt, chimico dei materiali nucleari presso l'università di Sheffiled. Ed in questo momento gli scienziati ucraini si stanno adoperando per capire se le reazioni di combustione si spegneranno da sole o richiederanno interventi specifici per evitare un altro incidente.

I sensori sparsi per le "zone sensibili" della centrale stanno monitorando un numero sempre crescente di neutroni, che sono un segnale di fissione, per tale motivo non è ancora possibile escludere nulla, neanche la possibilità di un incidente. Fortunatamente la crescita di neutroni è lenta, quindi i tecnici hanno ancora tempo per capire come soffocare la minaccia, e l'interesse per gli sviluppi di questa situazione sono di rilevanza internazionale, soprattutto per il Giappone, che sta ancora affrontando le conseguenze del proprio disastro nucleare.

La paura di una fissione autosufficiente nelle rovine di nucleari di Chernobyl ha perseguitato a lungo i tecnici e gli scienziati, quando nel 1986 una parte del nucleo del reattore si sciolse insieme con le barre di combustibile di uranio, il rivestimento in zirconio e le barre di controllo di grafite fondendosi alla sabbia riversata nel nucleo e creando una specie di magma.

Nel 2016, con l'installazione dell'enorme New Safe Confinement (NSC), il nuovo sarcofago del reattore 4, i funzionari di Chernobyl avevano nutrito la speranza che qualsiasi rischio di criticità sarebbe presto svanito, ed in effetti il conteggio dei neutroni è diminuito in quasi tutte le aree della struttura, tranne che in alcuni punti. Non è ancora chiaro quale possa essere il meccanismo, ma i modelli di riferimento suggeriscono che l'essiccazione del carburante stia facendo rimbalzare i neutroni nella scissione dei nuclei di uranio facendone raddoppiare le concentrazioni.

Una minaccia che non può essere assolutamente ignorata, perché va ad aggiungersi ai già gravi problemi di smaltimento dei resti del reattore, agli intensi livelli di radiazione ed umidità ed al materiale radioattivo, il corium (o fuel-containing material FCM) che si sta lentamente disintegrando generando ancora più polvere radioattiva.

Dopo 35 anni Chernobyl continua ad essere un incubo da cui è ancora difficile destarsi.

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