Chi non crede alla teoria dell'evoluzione ha più probabilità di essere razzista

Chi non crede alla teoria dell'evoluzione ha più probabilità di essere razzista
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In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Journal of Personality and Social Psychology, un team di ricercatori ha scoperto che coloro che non credono alla teoria dell'evoluzione hanno molte più probabilità di essere razzisti o bigotti rispetto a chi ci crede.

"I nostri risultati sono coerenti nei contesti culturali, religiosi e nazionali, per i gruppi maggioritari e minoritari e anche nei confronti di gruppi fittizi", ha dichiarato il ricercatore Stylianos Syropoulos - uno degli autori dello studio - dell'Università del Massachusetts.

In Israele, ad esempio, "le persone con una maggiore fiducia nell'evoluzione avevano maggiori probabilità di sostenere la pace tra palestinesi, arabi ed ebrei". Nei paesi musulmani la fede nell'evoluzione era "associata a meno pregiudizi nei confronti di cristiani ed ebrei". Non solo in questi paesi del Medio Oriente, ma risultati simili sono stati osservati anche in Europa.

"Ci sono stati resoconti teorici che predicono il contrario di ciò che abbiamo trovato", ha dichiarato Bernhard Leidner, professore associato di psicologia presso UMass, "quindi è stato emozionante per noi dimostrare che in realtà non è così". Questa è, così come afferma lo stesso Syropoulos, una correlazione che in precedenza non era stata esplorata.

La teoria dell'evoluzione è una delle scoperte scientifiche che più ha influito sulla cultura moderna. Chi non crede a una tale evidenza, basata su secoli di studi e di dibattiti, ha evidentemente diversi pregiudizi dettati da convinzioni assurde. Fortunatamente la maggior parte degli americani (finalmente!) crede alla teoria.